Il bimbo dimenticato sullo scuolabus La madre: 6 ore solo, è un eroe paziente
Accanto al suo bambino, che adesso ha ritrovato il sorriso, Arbesh dice di essere una mamma miracolata. «Credo che sia davvero un prodigio — è commossa — perché un bimbo di 3 anni che rimane solo per più di sei ore in un autobus fermo in un deposito fa di tutto per scappare. E invece mio figlio se n’è stato buono a sedere e aspettare che lo salvassero. È stato un piccolo eroe paziente». Martedì sera il «piccolo eroe paziente» era sotto choc. Continua la mamma: «Non voleva parlare, tremava dal freddo e all’ospedale non voleva neppure mangiare qualcosa di caldo. Poi mi ha abbracciato e nel suo viso ho visto un sorriso. Mi ha raccontato di aver avuto paura e di aver pianto tanto». Mamma Arbesh Berisha è albanese. Da 8 anni vive con il marito Dul, muratore, a San Giovanni Valdarno, provincia di Arezzo. Casalinga, ha due figli nati in Italia.
Il più grande frequenta la prima elementare, il piccino, 3 anni compiuti a novembre, la materna. È stato lui a essere dimenticato sullo scuolabus delle Autolinee Toscane (azienda del trasporto pubblico del gruppo francese Ratp che gestisce anche le tramvie di Firenze) che, come ogni giorno, trasportava una decina di bambini alle materne Rosai Carrai. L’accompagnatrice non l’ha fatto scendere davanti a scuola con gli altri compagni. L’autista è ripartito verso il deposito e poi ha parcheggiato senza controllare, come da regolamento, che a bordo fosse rimasto qualcuno. La mamma, quando alle 13.30 non l’ha visto tornare, ha tentato di chiamare la scuola («Nessuno ha risposto», dice) poi è andata a piedi alla materna. «Quando mi hanno detto che non era in classe mi è crollato il mondo addosso», racconta. Quindi la corsa al deposito dello scuolabus, l’ospedale e il lieto fine. Accompagnatrice e autista sono stati sospesi. La famiglia del bambino ha annunciato una denuncia.