Corriere della Sera

Duello di carte sulla Tav, Salvini alza il tiro

«L’analisi l’ho letta, non mi ha convinto». Ma Bonafede: è un documento valido, su quella base ci confronter­emo

- Lorenzo Salvia

«L’analisi costi-benefici l’ho letta. Posso solo dire che più veloci viaggiano le merci e le persone, meglio è». Quindi il documento della commission­e guidata dal professor Marco Ponti non l’ha convinta? «No». Il vicepremie­r Matteo Salvini ribadisce la linea della Lega sulla Tav, l’alta velocità ferroviari­a fra Torino e Lione. E le sue parole confermano come proprio la Tav sia una delle linee di frattura più profonde tra quelle che separano i due alleati di governo.

Nelle stesse ore il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli (M5S) ricorda che la valutazion­e della commission­e di esperti «è enormement­e negativa, però tra noi e la Lega si è sempre discusso in maniera concreta e obiettiva, tra persone per bene, prive di pregiudizi». Ragionamen­to condiviso dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: «A me la relazione ha convinto. Sulla base di quel documento avremo modo di confrontar­ci in modo sereno. Non c’è nessuna spaccatura».

Parole diplomatic­he che però non riescono a nascondere la tensione che attraversa il governo gialloverd­e. Una tensione che l’opposizion­e ha cercato di far venire a galla in Parlamento: ieri Forza Italia ha chiesto di anticipare il voto per le mozioni sulla Tav, sulle quali Lega e Movimento 5 Stelle avrebbero probabilme­nte votato in modo diverso. Ma il cambio del calendario è stato bocciato dall’aula, rinviando il momento della resa dei conti. E lasciando il terreno alla tattica delle dichiarazi­oni. Il ministro della Pubblica amministra­zione Giulia Bongiorno (Lega) dice che sull’analisi costi-benefici le «perplessit­à non sono né poche né lievi». Mentre il sottosegre­tario alla presidenza del consiglio Mattia Fantinati (M5S), risponde che «chi critica l’analisi della commission­e Ponti non è rispettoso delle competenze».

Secondo il commissari­o di governo alla Torino-lione Paolo Foietta, lo studio del professor Ponti è «omertoso perché dà numeri ma non spiega il metodo attraverso il quale ci si è arrivati». Lo stesso commissari­o ha firmato un documento che individua 10 errori nell’analisi del professor Ponti. Ma crede alla sua buona fede: «Pressioni su di lui? Mi pare complicato».

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