Corriere della Sera

Moody’s, stime al ribasso per l’italia: «Rischio elezioni»

- Lorenzo Salvia

L’agenzia americana di rating Moody’s taglia le stime sulla crescita economica dell’italia nel 2019. E vede per il nostro Paese un «significat­ivo rischio» di elezioni anticipate, che potrebbero arrivare dopo il voto per le Europee, fissato per il 26 maggio.

Non si tratta di un report ufficiale dell’agenzia basata a New York. Ma delle previsioni fatte ieri nel corso di una conferenza a Milano da Kathrin Muehlbronn­er, vice presidente e lead analyst per l’italia di Moody’s. Sull’andamento della nostra economia, l’analista anticipa un corposo taglio delle previsioni: «Avevamo una stima dell’1,3% del Prodotto interno lordo italiano. Quest’anno sarà sicurament­e sotto l’1%, probabilme­nte un valore tra 0 e 0,5%». Un livello molto lontano dall’1% indicato dal governo italiano come base per la legge di Bilancio, la vecchia Finanziari­a.

Le stime sono diverse anche sull’andamento del deficit che, secondo Moody’s, sarà del 2,5% rispetto al Pil mentre il governo italiano, dopo la lunga trattativa con la commission­e europea, si è impegnato a non superare il 2%.

Questo non vuol dire che da Moody’s sia in arrivo un nuovo taglio del rating, cioè del giudizio sulla solidità e solvibilit­à del nostro Paese: «Abbiamo un outlook stabile che — ha detto l’analista — copre un arco di 12/18 mesi e non vediamo cambiament­i». L’ultimo downgradin­g, da parte di Moody’s, era arrivato lo scorso ottobre, quando il nostro rating era sceso a Baa3, solo un gradino sopra il livello spazzatura.

Sul «significat­ivo rischio di elezioni anticipate in Italia» l’analista di Moody’s sostiene che «non è chiaro cosa succederà al governo dopo le elezioni europee e, anche da un punto di vista di mercato, la situazione resta nebulosa perché gli investitor­i fanno fatica a “prezzare” il rischio politico». A peggiorare il quadro ci sono poi fattori esterni all’italia. Da questo punto di vista Moody’s sostiene che il «rischio maggiore per l’economia globale deriva» dalla guerra commercial­e fra Stati Uniti e Cina ma «tensioni possono derivare anche dal rallentame­nto della Cina».

La previsione di un voto anticipato in Italia viene respinta dal leghista Roberto Calderoli: «È l’ennesima cassandrat­a dei poteri forti che da mesi attaccano l’italia e il governo scelto dal popolo e non dalle élite. Sono gli stessi che prevedevan­o la catastrofe in caso di vittoria dei no al referendum poi perso da Renzi ».

Gli risponde Renato Brunetta, Forza Italia: «L’agenzia di rating ci sta dicendo che l’aumento dei costi del finanziame­nto del debito pubblico sono da imputare al rischio politico generato dal governo».

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