Corriere della Sera

Cassa Depositi pronta a salire fino al 10% nel capitale di Tim

- di Federico De Rosa

Cassa depositi e prestiti si prepara a salire nel capitale di Tim. Ieri il consiglio della Cdp ha dato l’autorizzaz­ione all’amministra­tore delegato Fabrizio Palermo a incrementa­re la quota nel gruppo telefonico, al momento ferma al 4,93%. L’autorizzaz­ione è valida 12 mesi e l’incremento dovrebbe permettere alla Cdp di portarsi fino al 10% in Tim, davanti a Elliott che ha il 9,4% e dietro Vivendi che resta il primo socio con il 23,7% del capitale. Al momento non risultano acquisti già effettuati, ma è probabile che Palermo si muoverà in tempi brevi visto che il 29 marzo è in agenda un’assemblea di Tim che, tra le altre cose, dovrà votare la revoca di cinque consiglier­i indicati da Elliott, su richiesta di Vivendi.

La mossa della Cdp va letta in funzione del percorso avviato dal nuovo amministra­tore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, che giovedì prossimo presenterà il nuovo piano strategico avviando così il percorso per la rete unica con Open Fiber, di cui la Cassa ha il 50%. «Entrare nella partita delle reti tlc è una scelta strategica per Cdp e per il Paese. Sono asset importanti per la crescita» ha spiegato Palermo in un’intervista al Sole 24 Ore. Se la Cdp dovesse muovere prima del 29 marzo, Vivendi avrebbe poche chance di ribaltare gli equilibri in Tim. Intanto il gruppo media francese ha annunciato di aver svalutato la partecipaz­ione nella società telefonica portando il valore a 1,1 miliardi di euro e chiudendo così il bilancio 2018 con un calo dell’utile del 90% a 127 milioni di euro (la plusvalenz­a da 1,2 miliardi per Ubisoft è stata contabiliz­zata per 53 milioni). Ieri è stato anche comunicato che Vincent Bolloré, primo azionista di Vivendi, lascerà ad aprile il posto in consiglio di sorveglian­za al figlio Cyrille, dopo aver già passato la presidenza del gruppo media all’altro figlio Yannick.

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