Corriere della Sera

La linea di Fontana «Droga, rivedere la modica quantità»

Il ministro Fontana: non c’è un livello ammissibil­e di uso degli stupefacen­ti

- di Marco Cremonesi

I l ministro Lorenzo Fontana ha appena letto il fondo di Antonio Polito sulla nuova emergenza droga e in un’intervista al Corriere dice: «L’idea è quella di ripensare profondame­nte il sistema della prevenzion­e e dell’assistenza. E, dall’altra parte, rivedere le norme in quelle parti come la “modica quantità”» che tra l’altro «impedisce di togliere gli spacciator­i dalle strade».

MILANO «L’idea è quella di ripensare profondame­nte il sistema della prevenzion­e e dell’assistenza. Ma anche rivedere norme come la “modica quantità”: da un lato fa pensare che ci sia una quantità ammissibil­e, dall’altra impedisce di togliere gli spacciator­i dalle strade». Lorenzo Fontana ha appena letto il fondo di Antonio Polito sulla nuova emergenza droga: «È importante — osserva il ministro per la Famiglia — che la questione torni al centro dopo che per anni è sembrato che fosse superata. Il mio primo atto pubblico è stata una visita a San Patrignano. Ci ho incontrato persone cresciute al Saval, il mio quartiere di Verona...».

Ministro, quali sono le caratteris­tiche del fenomeno?

«Le droghe sono più accessibil­i e meno costose e sono cambiate le modalità di utilizzo. A eroina e cocaina si affiancano nuove sostanze reperibili sul web, pericolosi­ssime, che si tendono a mescolare e assumere con grandi quantità di alcool. Per contrastar­ne la vendita sul web abbiamo già attivato due accordi con Carabinier­i, Nas, Ris e Lass e con la Direzione centrale dei servizi antidroga.ma anche la cannabis è un problema diverso dal passato».

In che modo?

«Ha causato un grande aumento delle richieste di trattament­o presso i Serd, degli accessi ai pronto soccorso per intossicaz­ione acuta, dei ricoveri

Le misure allo studio Per i ragazzi, a fini di recupero e non punitivi, percorsi terapeutic­i non rinunciabi­li

nelle Comunità a causa della forte concentraz­ione del principio attivo contenuto».

La risposta sul territorio non è debole e inadeguata ai nuovi consumi?

«Sul territorio i servizi sono differenzi­ati, dipendono dalle politiche regionali, e alcune Regioni investono troppo poco. Da parte degli operatori, delle comunità e del volontaria­to, mi segnalano gravi difficoltà e carenze di risorse».

Al di là dell’impegno degli operatori, i Serd non sono oramai inadeguati a rispondere alla sfida?

«Gli orientamen­ti internazio­nali ci dicono che occorre un approccio integrato. I Serd quindi vanno aggiornati per affrontare tutte le forme di dipendenza: abbiamo istituito un fondo per la Prevenzion­e della Dipendenza di 7 milioni di euro. Forse non riusciremo a coprire tutti i bisogni ma almeno faremo ripartire gli interventi sul territorio».

Separare i ragazzini dall’ambiente in cui si drogano è una sfida che lo Stato è in grado di accettare?

«Lo Stato ha accettato la sfida alla droga, a chi la diffonde o ne predica uso libero. Gli adolescent­i vanno tutelati anche con “bonifiche ambientali” dei luoghi che mettono a rischio la loro vita e il loro futuro. Anche i sindaci non possano sottrarsi ad attivare interventi efficaci per non lasciare zone franche in mano agli spacciator­i. E certo dobbiamo sostenere le famiglie anche attivando misure che permettano di contenere e inserire questi ragazzi, chiarament­e a soli fini di recupero e non punitivi, in percorsi terapeutic­i non rinunciabi­li. E sulla prevenzion­e, con operazioni come «scuole sicure», d’intesa col ministro Salvini abbiamo rafforzato i presidi».

Come fare con i genitori che si ritrovano soli di fronte a un problema colossale?

«Con i nuovi fondi a disposizio­ne potremo attivare percorsi del tutto nuovi per accompagna­re le famiglie e non farle sentire sole».

Lei pensa di superare la modica quantità?

«Certo. Ci stiamo lavorando con il ministro Salvini. Non possiamo pensare che si formi una riserva nella mente dei ragazzi secondo cui un pochino sia ammissibil­e drogarsi. In più, la modica quantità è un aiuto prezioso per gli spacciator­i che difficilme­nte si fanno trovare con quantità superiori: vengono arrestati e in serata sono già liberi. Devo anche dire che la cosiddetta canapa legale, sorretta da importanti investimen­ti in marketing, credo non trasmetta un buon messaggio».

La conferenza nazionale sulle droghe non si fa da 11 anni. Pensa sia uno strumento da rilanciare?

«Il confronto tra le parti in gioco è fondamenta­le. Ma è vero che oggi esistono metodi avanzati e meno costosi per la concertazi­one delle strategie, ora è possibile pensare a nuove modalità per la sua realizzazi­one».

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 ??  ?? Controlli I carabinier­i impegnati in un pattugliam­ento all’interno del bosco di Rogoredo, che negli ultimi anni è diventato la principale piazza per lo spaccio di eroina a Milano
Controlli I carabinier­i impegnati in un pattugliam­ento all’interno del bosco di Rogoredo, che negli ultimi anni è diventato la principale piazza per lo spaccio di eroina a Milano

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