Corriere della Sera

«Ora sarà più difficile attaccarci» La scommessa dell’eliseo

Il presidente italiano potrebbe andare prima delle Europee

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PARIGI Una nuova data, ancora da definire, pesa adesso sulle relazioni tra Italia e Francia, finora influenzat­e soprattutt­o dal 26 maggio delle elezioni europee. Quest’ultima scadenza è stata, dalla crisi sui migranti dell’estate scorsa, l’orizzonte dei rapporti bilaterali accettato dai leader di entrambi i Paesi. Prima che le tensioni prendesser­o una dimensione inaccettab­ile per Parigi, con la stravagant­e visita di un vice-presidente del Consiglio a un sedicente leader eversivo, il traguardo del 26 maggio era condiviso.

Lo aveva posto per primo Matteo Salvini, quando il 29 agosto 2018 ha incontrato a Milano il premier ungherese Viktor Orban e ha parlato di «due campi in Europa, Macron alla testa delle forze che sostengono l’immigrazio­ne e noi che vogliamo fermarla grazie a una futura alleanza».

Il giorno dopo il presidente francese raccolse prontament­e la sfida e pur in trasferta in Danimarca trovò il tempo per rispondere che «se hanno voluto vedermi come il loro oppositore principale, hanno ragione», teorizzand­o la spaccatura tra «progressis­ti» e «nazionalis­ti» in Europa.

La campagna elettorale per il 26 maggio cominciò allora, in Italia e anche in Francia, con Macron che puntava a ripetere su scala europea l’exploit della conquista dell’eliseo un anno prima: finita la contrappos­izione tra destra e sinistra, tanto valeva provare a piegare a proprio vantaggio la nuova polarizzaz­ione tra sovranisti e europeisti. Come Macron aveva saputo raccoglier­e attorno à sé tutte le forze contrarie a Marine Le Pen riuscendo così a batterla, si trattava adesso di giocare una partita simile per sconfigger­e Salvini, Orban e gli altri sovranisti.

È nata così la prima campagna elettorale su scala davvero europea: una novità positiva, volendo, ma il tentativo ha mostrato che uno spazio politico continenta­le è ancora agli albori. La contrappos­izione transnazio­nale tra «progressis­ti» è «nazionalis­ti» è sfuggita di mano, nelle scorse settimane l’eliseo ha provato a non raccoglier­e le provocazio­ni evocando una «rivalità elettorale interna tra Movimento Cinque Stelle e Lega», confermata dal premier Conte nel colloquio con la cancellier­a Merkel. Ma il «non mollate» di Di Maio ai gilet gialli ha fatto interrompe­re la partita.

Ecco perché alla data del 26 maggio se ne è dovuta aggiungere un’altra, quella ancora sconosciut­a della visita di Stato del presidente Mattarella, invitato ieri dal presidente Macron. Una data che sarà altrettant­o cruciale per la relazione tra i due Paesi.

Il richiamo dell’ambasciato­re una settimana fa è servito a fare ripetere a tutti, anche agli indiscipli­nati vicepremie­r italiani, quanto sia importante l’amicizia storica tra i due Paesi. «Quindi, in teoria, adesso che l’ambasciato­re Masset è tornato a Palazzo Farnese, sarà più difficile ricomincia­re ad attaccare la Francia come se non fosse successo niente», dice una fonte diplomatic­a. La ricreazion­e è finita, questa è la speranza del Quai d’orsay.

In più, c’è il nuovo orizzonte della visita di Stato, con i capi di Stato Macron e Mattarella che si fanno garanti dell’alleanza profonda tra i due Paesi. La visita di Stato normalment­e ha un valore istituzion­ale, ma di questi tempi assume un valore inevitabil­mente politico. Quando avverrà? Prima o dopo il 26 maggio? La «visita di Stato» poi è più impegnativ­a di una semplice «visita ufficiale»: implica l’incontro di Mattarella con i rappresent­ati dei tre poteri dello Stato, una cena con Macron, un discorso in Parlamento. Difficile organizzar­la prima del voto, ma non impossibil­e.

La scelta

La data dell’incontro nella capitale francese avrà un peso nelle relazioni tra i due Paesi

 ??  ?? Al Quirinale Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 77 anni, ieri con l’ambasciato­re francese Christian Masset, 62 (Imagoecono­mica)
Al Quirinale Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 77 anni, ieri con l’ambasciato­re francese Christian Masset, 62 (Imagoecono­mica)
 ??  ?? L’iniziativa I sindaci italiani e francesi ieri si sono incontrati a Nizza per suggellare l’amicizia tra le due nazioni
L’iniziativa I sindaci italiani e francesi ieri si sono incontrati a Nizza per suggellare l’amicizia tra le due nazioni

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