Corriere della Sera

Il senatore che ha ispirato il controdoss­ier M5S

- Dino Martirano

ROMA Il profession­ista ombra che ha disvelato al Movimento la portata del piano-scorciatoi­a della Lega sull’autonomia differenzi­ata fornendo linfa vitale al contro dossier del M5S, si chiama Vincenzo Presutto. Ed è decisament­e un grillino anomalo. Uno che, a suo agio con la grisaglia di senatore, rivendica per sé e per chi fa politica «competenza, esperienza, valori positivi, onestà praticata e non solo predicata».

Il federalism­o fiscale, essendo dottore commercial­ista e revisore dei conti per gli enti locali, è la sua materia: «Zaia e Fontana hanno ragione, le loro rivendicaz­ioni sono legittime e se la richiesta sarà ineccepibi­le da un punto di vista costituzio­nale andrà in porto. Quella che ora pone molti dubbi è la declinazio­ne di questa proposta, tutta tesa ad escludere il Parlamento...».

Classe 1967, napoletano, figlio di operai di San Giovanni a Teduccio, un nonno alla Snia Viscosa, il senatore Presutto si definisce «comunista». Lo fa senza retorica («Sono cresciuto in un contesto sociale nel quale era difficile sbarcare il lunario») e cita pure i racconti dei genitori su Giorgio Napolitano che andava nel suo quartiere a fare campagna elettorale «con un Pci allora fortissimo». Se la madre appartenev­a alla generazion­e di chi prendeva la licenza elementare alla scuole serali, lui ha potuto frequentar­e il liceo «Calamandre­i» e conseguire la laurea in Scienze economi- che marittime alla Parthenope. E così, prima di approdare alla politica come supporto tecnico con l’idv di Antonio Di Pietro («Ero mandatario elettorale»), il futuro senatore grillino ha fatto una brillante carriera come manager in alcune multinazio­nali, tra cui Dhl, Tnt, Unilever.

Ma la folgorazio­ne sulla via di un «federalism­o responsabi­le», il dottor Presutto (che intanto pubblica per Franco Angeli I love innovation, sulla psicologia di chi fa impresa) ce l’ha grazie all’incontro con il giornalist­a Marco Esposito che nel 2011 diventa assessore al Commercio nella giunta arancione di Luigi de Magistris: «Esposito mi chiamò nel suo staff anche se gli avevo detto che ero del M5S».

Nel 2018 Presutto viene eletto al Senato in un collegio nel quale il M5S vola oltre il 60% dei voti. Il suo profilo lo porta dritto alla vicepresid­enza della Bicamerale per il federalism­o fiscale dalla quale organizza una paziente opera di consulenza sull’autonomia per il Movimento. Indicando, in stretto contatto con Luigi Di Maio, la strada da seguire: «Non attaccare la Lega ma chiedere perché in 18 anni, dalla riforma del Titolo V del 2001, non sono stati fissati i Livelli essenziali di prestazion­e (Lep), i fabbisogni standard e il fondo perequativ­o». L’abc del federalism­o che «il Parlamento ora deve mettere nero su bianco. Con una legge».

Da Zaia e Fontana richieste legittime Quello che pone dubbi è che ora sia escluso il Parlamento

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