La bimba picchiata lasciata sola in ospedale
Roma, le botte dal compagno della madre. Lei: non lo copro, lo odio. Il Tribunale le toglie le tre figlie
ROMA Sola in ospedale. Accudita dai medici del Bambino Gesù, è vero, ma sola. Senza genitori, senza parenti in apprensione fuori dalla terapia intensiva dove, per fortuna, le sue condizioni sono in lento miglioramento. Gli unici a farsi vivi, tre giorni fa, i familiari del padre, ai quali è stato però detto che non era possibile vedere la bimba. La piccola intanto ha ripreso conoscenza. Una buona notizia dopo 36 ore di paura. Un cordone di sicurezza protegge la bimba di 22 mesi di Genzano picchiata selvaggiamente dal compagno della madre, Federico Zeoli, 25 anni, rinchiuso nel carcere di Velletri per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Oggi comparirà davanti al Patrigno gip per l’udienza Federico Zeoli, 25 anni, arrestato con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in di convalida. famiglia dopo le sevizie a una delle figlie della compagna, di appena 22 mesi (Proto)
«Lo odio, non voglio più vederlo. Era, non è, il mio fidanzato. Se quella sera avessi potuto incontrarlo, gli avrei sputato in faccia. I bambini non si toccano», dice a Pomeriggio Cinque la madre della piccola, Sara Valli Nanni (23), che potrebbe essere interrogata di nuovo dalla polizia. Il tribunale le ha intanto tolto le tre figlie — due gemelline e la sorella di 5 anni — affidate a una struttura protetta. «Me le hanno portate via, voglio rivederle — spiega ancora la giovane in lacrime —. Non è vero che ho coperto il mio uomo perché lo amavo. Non è vero che lui le ha picchiate in passato. La sera di mercoledì mi ha chiamata sul telefonino dicendo che la piccola si era sentita male dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua. Quando l’ho vista — aggiunge Sara — era piena di lividi. Adesso lui deve pagare. Lo vuole anche la sua famiglia».
Nonostante lo sfogo in tv, la posizione della giovane — nei confronti della quale non sono stati ancora presi provvedimenti — è al vaglio della Procura di Velletri e del commissariato di Genzano: i medici hanno infatti scoperto sulla bimba segni di percosse che sono antecedenti al pestaggio. Chi indaga vuole capire ora se Zeoli — insultato con Sara sui social network — l’aveva già aggredita e nessuno in casa aveva aperto bocca.