Corriere della Sera

«Senza social 5 giorni? Ho persino letto un libro»

Pavia, Carola racconta il test tra liceali. «Ho studiato in metà tempo. Ma è dura rinunciare ai like»

- Enrico Galletti

Prima di prendere il cellulare e riporlo nella scatola, ha fatto l’ultimo giro su Instagram. Sopra uno sfondo nero ha scritto: «Non mi troverete per cinque giorni. Se avete bisogno, ecco il mio numero». Poi, quella foto, l’ha pubblicata nelle stories, quello spazio in cui i contenuti si autodistru­ggono dopo una giornata. È a quel punto che per Carola Valsecchi, studentess­a 16enne di Pavia, è cominciato l’esperiment­o: cinque giorni senza social.

La chiamata di Maurizio Fea, psichiatra, e della professore­ssa Lucia Dorigo, era rivolta a 503 studenti del liceo Cairoli di Pavia. Ci hanno provato in 43, ce l’hanno fatta in 8. «È stato come premere un bottone e ritrovarsi indietro nel tempo», spiega Carola, che prima di spegnere il cellulare ha cancellato le app di Facebook, Instagram e Whatsapp, «le uniche — racconta — che avrebbero potuto rovinare il mio esperiment­o. Il primo giorno è filato liscio, è stato dal secondo che tutto è cominciato a sembrarmi così difficile… dal non poter inviare i soliti messaggi ai miei compagni, per chiedere: “Raga, ma qualcuno di voi ha capito gli esercizi di matematica?” a quella tentazione di controllar­e i “mi piace” su Instagram».

Una prima riflession­e? «È stato incredibil­e notare come, quando telefonavo ai miei amici, mi sentissi quasi in imbarazzo, come se fossi certa che l’unico modo per non disturbare fosse usare quell’app di cui mi avevano privato». I lati positivi della prova? «Ho scoperto quanto tempo i social rubano allo studio, o anche solo alle nostre passioni. Senza il cellulare, a studiare, ho impiegato la metà. Ho aiutato i miei genitori e visto persone con cui prima chattavo».

I momenti di maggiore difficoltà? «A cena con i miei amici: a un certo punto tutti hanno tirato fuori il cellulare per controllar­e i social, io sono rimasta a guardarli. Ho cercato la complicità dei miei genitori, loro mi hanno fatto notare che quella, per loro, era la normalità». E poi la sera. «È stata dura prima di andare a letto. Niente foto da commentare, fissavo il soffitto e mi sembrava di essere così sola...».

Quando Carola ha parlato agli amici del suo esperiment­o, hanno strabuzzat­o gli occhi. «Si sono chiesti il motivo di questa scelta. Per noi giovani i social sono indispensa­bili». E invece? «E invece, eccomi qua, sono sana come un pesce. E ho pure letto un libro». Di carta.

L’esperiment­o Hanno cominciato in 43, ma solo in 8 sono riusciti a terminare la prova

@e_galletti

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Studentess­a Carola Valsecchi, 16 anni
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