Corriere della Sera

Il sistema che «vede» grazie al Dna tutto quello che è contenuto nei cibi

- C. Vol.

Riconoscer­e la qualità di un alimento. Scoprire la sua composizio­ne, la sua origine e soprattutt­o se è contraffat­to o no. Un problema sempre più attuale e frequente cui i ricercator­i del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) hanno cercato rimedio ideando la piattaform­a «Foodcode», un sistema innovativo di riconoscim­ento genetico per rilevare la presenza di qualunque specie animale o vegetale presente in materie prime, miscele o prodotti lavorati alimentari. Si tratta di una sorta di rilevatore di Dna («Dna Catering») che, secondo i ricercator­i, è «una strategia efficiente perché è presente in tutti gli organismi viventi e di conseguenz­a in tutti i prodotti alimentari derivati». Inoltre, «non è suscettibi­le ai cambiament­i climatici o dietetici ed è più stabile alle proteine a ph, alle variazioni di temperatur­a o pressione che le materie prime possono subire durante il ciclo di produzione». Quindi, per rilevare le componenti dell’alimento basterà «fotografar­lo» con un piccolo macchinari­o che determiner­à il Dna di tutte le sue componenti e genererà un codice Qr leggibile da un qualsiasi smartphone che indicherà subito di cosa è composto il cibo che stiamo per mangiare. Il brevetto del Cnr sarà a Milano all’«innovagorà».

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Dal 1863Il simbolo del Politecnic­o, istituzion­e universita­ria di Milano

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