Corriere della Sera

«Il mio talento? So delegare Nel team sono la più vecchia fra tante menti fresche»

Francesca Tegon, 47 anni, di Seventy. Il ritorno dello chemisier

- Maria Teresa Veneziani

La tendenza è la giacca sartoriale e l’abito costruito. Basta con tutto questo oversize senza forma. Finalmente si torna al bel vestire. Francesca Tegon, 47 anni, due figli maschi, è una donna di carattere. Porta avanti con passione la direzione creativa di Seventy, l’azienda veneta di famiglia creata negli anni 70 dal padre e dove lavorano anche i fratelli. In total black è arrivata a Milano al volante della sua audi A4 per gli ultimi tocchi alla collezione autunno inverno 2020 che sarà presentata durante la Fashion Week. «Sono felice che si sia tornati a rendere bella la donna dal mattino alla sera, da quando va al lavoro fino a quando va all’aperitivo con le amiche — racconta —. La nostra è una donna che ama la moda ma i conti a fine mese li deve fare, non può permetters­i troppi cambi: va al lavoro con un paio di pantaloni e una camicia in seta bianca che la sera sostituisc­e con un top di paillette, aggiunge un accessorio giusto ed è pronta».

Tornano importanti i dettagli. I colori forti della primavera estate per l’autunno sfumano nei toni polverosi. Nell’immaginari­o il tailleur è quello della donna in carriera degli anni 80, come si sfugge dall’effetto retrò? Sono le proporzion­i a fare la differenza. «Io sono una che adora il vintage, ma riconosco che è difficile da portare per i non addetti ai lavori —dice —. Cambiano i tagli e le proporzion­i. Le spalle sono sempre un po’ più larghe ma poi segnano la vita. E se hai voglia di una giacca più allentata, poi la stringi in vita con una cintura. Il punto vita era scomparso, ma ora è diventato essenziale». Anche il pantalone è in continua evoluzione: «Si è ridimensio­nata la parte alta, sul bacino è accosto al corpo e quindi più femminile, poi la gamba può anche essere larga». Un altro elemento importante del guardaroba? «Lo chemisier, altro grande ritorno, tutto rivisitato: midi, in seta mono colore o a fantasia stampata, con la manica lunga e il punta vita segnato: non è camicione over».

La nuova eleganza svelta ma raffinata rilancia il cappotto «anche questo più accostato, nei tessuti maschili che esaltano il taglio sartoriale». A quadri effetto spalmato bronzo, nero maxy chevron, e poi in tessuto double «per una coccola con applicazio­ni di frange di piume. Abbiamo giocato su un capo spalla formale per renderlo un po’ giocoso e divertente».

Un formale mai banale nello spirito di Francesca Tegon, che con la sua Seventy (l’estero vale il 65 per cento del fatturato) punta a Stati Uniti e Russia. Che cosa apprezzano le clienti straniere di Seventy? «La qualità dei tessuti e come sono costruiti i capi nel rapporto con il prezzo (pantalone dai 120 ai 170, giacca 300-350 cappotto 600). Tutti i capi del campionari­o vengono studiati internamen­te dalle modelliste della nostra azienda dove lavorano 120 persone».

Il maggior talento di Francesca? «Saper delegare. Mi circondo di giovani usciti dall’università Iusve dove tengo lezioni, perché voglio essere la più vecchia fra menti fresche. Il confronto continuo con loro mi aiuta a capire che cosa sta succedendo nel mondo e nella moda».

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Il prossimo inverno di Seventy

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