Se con la piccola chef papà mette i panni del poliziotto buono
La convivenza con un «cucciolo di donna», così il lettore Luca Bottari chiama sua figlia nella bella letterina che ci ha scritto, è del tipo più impegnativo; se in casa c’è un «cucciolo» i grandi dettano le regole. In casa Bottari, però, «la piccola Ginevra, tre anni e mezzo, è un’esplosione di gioia. Disciplinarla mi pare ingiusto, anche se a volte imbratta persino i muri», ride il signor Bottari, 42 anni, gestore di un albergo a Roma «e più presente a casa di mia moglie. Soprattutto nei primi due anni di vita di Ginevra». Come spesso accade, passare nei panni del poliziotto buono lasciando alla moglie Mistre (bel nome etiope che significa «segreto») quelli del cattivo è stato un attimo. Ho richiamato il signor Bottari e la situazione era la seguente: Ginevra, in uno dei suoi raid nel frigo («mostra doti da chef, crede di saper cucinare») aveva tirato fuori una busta di parmigiano e ne aveva innevato il tappeto più pregiato di casa. «Infatti non sto molto, devo riordinare prima che arrivi mia moglie, già dice che sono troppo buono...» E il tappeto, verrà mai pulito? Ma che importa. «Era il dono di un parente serpente»...
E voi come fate a convivere con i «cuccioli»? Scriveteci le vostre regole al solito indirizzo: noflyzone@rcs.it. Accettiamo anche attestati di solidarietà alla santa signora Mistre...
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