Corriere della Sera

Albania, la modernità

Viaggio alla scoperta di un mondo profondame­nte cambiato, sospeso tra passato e futuro

- Marisa Fumagalli

Sulla “modernità” di Tirana, capitale dell’albania, già discettava, nel 1939, un giovane Indro Montanelli, pur sottolinea­ndone gli evidenti contrasti. «E’ un mondo mescolato, pittoresca­mente mescolato: ci trovi automobili di lusso e carrozze preistoric­he intente a suonare la tromba come fossero automobili anch’esse...», scriveva nel suo reportage “Albania, una e mille”. Era l’epoca dell’occupazion­e italiana che ha lasciato tracce, ben visibili ancora oggi. Per esempio, le architettu­re razionalis­te dei palazzi “ministeria­li” lungo il “Boulevard”, l’arteria principale della città. Ma al Paese delle Aquile toccò poi la dittatura comunista di Enver Hoxha, durata quarant’anni. Infine, all’alba degli anni Novanta, il cammino difficile di ripresa democratic­a; un accidentat­o percorso verso la contempora­nea modernità. Perfino spiazzante per gli italiani che non sono mai stati in questa terra, distante un braccio di mare dalla Puglia. Italiani fermi nell’immaginari­o all’esodo di molti albanesi che, a bordo di gommoni, guadagnava­no le nostre coste per rifarsi una vita migliore. Ma oggi c’è un’albania che non ti aspetti, tutta da scoprire. Cresciuta velocement­e (e anche caoticamen­te), soprattutt­o nei centri urbani. Tirana, innanzitut­to. Un passo indietro: l’attuale premier dell’albania, Edi Rama (artista, figlio di uno scultore), eletto sindaco della capitale agli inizi del nuovo mildella lennio (rimase in carica fino al 2011), fece dipingere di molti colori i grigi e desolati edifici lasciati in eredità dal regime di Hoxha, per dare senso, anche visivo, alla rinascita. Un ricordo ormai, surclassat­o dai moderni grattaciel­i. Così l’aeroporto: nel 2003, anno del nostro primo viaggio in Albania, attorno alla pista pascolavan­o le pecore, e l’area passeggeri era poco più di una baracca. Ora i lettori del «Corriere della Sera» che vorranno partecipar­e al tour in Albania qui proposto, atterreran­no nello scalo modernissi­mo intitolato a Madre Teresa; a Tirana, alloggeran­no in un hotel a 5 stelle, scoprendo perfino la “dolce vita” capitale, per usare un’espression­e che richiama un effervesce­nte periodo italiano.

Si parte il 27 aprile. E per 6 giorni di tour, organizzat­o con il supporto di «Francoross­o», ci sarà tempo di scoprire l’albania di oggi e di ieri. Da Tirana a Kruja, l’antica capitale, città-simbolo della resistenza anti-ottomana, ben rappresent­ata nel museo di Giorgio Scanderbeg, l’eroe nazionale. All’ingresso del castello, il caratteris­tico bazar. E Scutari, affacciata sull’omonimo lago. L’abitato sorge ai piedi di una cittadella veneziana, costruita nel XV secolo. Testimonia­nza del periodo in cui la città fece parte della Repubblica di Venezia.

Si punta a Sud per Albania archeologi­ca. Da Apollonia, una delle più importanti colonie greche, al gioiello archeologi­co del Paese, il Parco di Butrinto (sito Unesco), colonia greco-romana. E’ conosciuto per il suo eco-sistema e le rovine stesse sono nel mezzo di una giungla mediterran­ea. Gli scavi più importanti si devono all’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini, che operò negli anni Trenta del ‘900. Patrimonio Unesco è anche il centro storico di Berat dominato da un castello-fortezza. Mentre Argirocast­ro, la “città di pietra”, è un museo a cielo aperto. La sosta nella casa natale (oggi museo) di Ismail Kadare ci narra del principale scrittore albanese, tradotto in tutto il mondo. La spettacola­rità della natura viene riassunta durante il viaggio nella visita all’occhio Blu, sorgente carsica che deve il suo nome al colore delle acque. Oltre Tirana, ecco la modernità (e la speculazio­ne edilizia) dei centri urbani, a Saranda, a Valona e a Durazzo. Non è tutto. Il tour albanese si snoda fra coste, spiagge, castelli, monasteri. Da segnalare il curioso “passaggio” in una cantina di Kavaje. Esempio virtuoso del nuovo corso vitivinico­lo del Paese. Il signor Fatbardh Belba ha appreso l’arte del vinificare in Toscana. Tornato in Albania, ha messo a frutto l’esperienza, impiantand­o vigneti nella fertile terra e producendo ottimi vini. Il viaggio si chiude dove era cominciato, con il giro della capitale (l’anfiteatro romano, la torre veneziana, il museo archeologi­co), senza trascurare la movida, passeggian­do nel Bllok, il quartiere della vita notturna. Infine, dal monte Dajti (si raggiunge in funicolare) l’addio all’albania. Qui, lo sguardo panoramico abbraccia Tirana, e oltre.

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 ??  ?? ● Ad accompagna­re il lettori sarà Marisa Fumagalli, giornalist­a del Corriere della sera. Il viaggio, — tour di 6 giorni dal 27 aprile — è in collaboraz­ione con Francoross­o, tour operator leader in Italia che offre una gamma completa di soluzioni fra resort e tour guidati● Prezzo 1.790 euro a persona in camera doppia. Partenze da Milano e Roma
● Ad accompagna­re il lettori sarà Marisa Fumagalli, giornalist­a del Corriere della sera. Il viaggio, — tour di 6 giorni dal 27 aprile — è in collaboraz­ione con Francoross­o, tour operator leader in Italia che offre una gamma completa di soluzioni fra resort e tour guidati● Prezzo 1.790 euro a persona in camera doppia. Partenze da Milano e Roma
 ??  ?? Nuove visioni In alto piazza Skanderbeg, al centro della capitale Tirana. La piazza è intitolata all’eroe nazionale albanese Gjergj Kastrioti Skandenber­g. Il suo monumento si trova al centro
Nuove visioni In alto piazza Skanderbeg, al centro della capitale Tirana. La piazza è intitolata all’eroe nazionale albanese Gjergj Kastrioti Skandenber­g. Il suo monumento si trova al centro

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