Il raddoppio di Cdp mette le ali a Tim Accelera il progetto della rete unica
Rialzo di oltre il 6% in Borsa in vista delle salita della Cassa al 10%. Il ruolo dell’enel
A giudicare dalla reazione di Piazza Affari, la partita su Tim sembra chiusa. Ieri i titoli del gruppo telefonico hanno chiuso la seduta in rialzo di oltre il 6% con volumi doppi rispetto alla media. Uno «strappo» dovuto all’annuncio della Cassa depositi e prestiti di un possibile raddoppio della quota in Tim fino al 10%. Mossa che ha un valore segnaletico importante nella partita che sta opponendo il fondo Elliott a Vivendi, da cui dipende in ultima istanza il destino della rete unica con Open Fiber. Di fatto il numero uno della Cdp, Fabrizio Palermo, ha steso un cordone di protezione attorno al gruppo telefonico, in vista della presentazione del nuovo piano industriale e dell’assemblea che il 29 marzo dovrà votare la revoca di cinque consiglieri, chiesta da Vivendi per riprendere il controllo del board.
Se fino a ieri i numeri non autorizzavano previsioni certe, ora la convergenza tra Cdp ed Elliott sulla rete unica riduce i margini di manovra per i francesi, che con il loro 23,9% del capitale di Tim dovranno fronteggiare in assemblea degli avversari che potrebbero presentarsi con una quota superiore al 20% e l’appoggio dei fondi internazionali.
Gli analisti ritengono che non ci sia più possibilità di un ribaltone e che la stabilità in Tim favorirà la nascita della rete unica, creando sinergie e maggiore efficienza. Considerazioni che ieri hanno portato gli analisti di Mediobanca a rialzare a 0,76 euro il prezzo obiettivo dei titoli del gruppo telefonico, seguita da Intermonte che ha indicato 0,65 euro come target price.
Se tutto dovesse restare così, dal 30 marzo l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, potrà accelerare il lavoro sulla rete unica, forte del fatto che la Cdp ha anche il 50% di Open Fiber. È vero che l’altro 50% è dell’enel, il cui amministratore delegato Francesco Starace ha espresso più volte dubbi sull’opportunità di mettere insieme la rete Tim e Open Fiber. Il primo azionista del gruppo elettrico è tuttavia il Tesoro, che controlla anche la Cdp, e quindi la convergenza si troverà.