Condotte, le opere ferme e i 130 milioni che mancano
MILANO Condotte è rimasta senza 130 milioni di euro. Promessi dal governo, ma mai stanziati. Inseriti (a parole) nel fondo del ministero delle Finanze, destinato alle aziende in amministrazione straordinaria, ma non tradotti in concreto da parte dell’esecutivo nell’ultimo decreto Semplificazioni. Il terzo general contractor di Italia, gestito da tre commissari nominati dal ministero dello Sviluppo, aveva ottenuto un ok preliminare a un finanziamento-ponte di 190 milioni di euro da parte del governo per proseguire i cantieri in cui il gruppo è impegnato: dal terzo Valico al tunnel del Brennero, dal Mose alla galleria Tav di Firenze. Ma il fondo del Mef ha a disposizione soltanto 60 milioni.
Due giorni fa i sindacati edili, ricevuti al Mise, hanno tuonato contro questa inadempienza. Ma rischia di essere tardi e complica ancor più il programma di ristrutturazione e di valorizzazione degli asset a rimborso dei creditori. I tre commissari — Alberto Dello Strologo, Matteo Uggetti, Giovanni Bruno — hanno perciò deciso di prendersi un altro mese per presentare il piano ai creditori. La scadenza è fissata al 7 marzo. Hanno appena venduto la controllata Cossi — che ha realizzato insieme a Impregilo importanti lotti della Salernoreggio Calabria ed è specializzata in gallerie — a Salini. Lo stesso sta avvenendo con la partecipazione che Condotte ha nel consorzio Cociv per la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria Genova-milano. Stesso acquirente: Salini, che ha appena elaborato un’offerta per una quota di controllo di Astaldi. I vertici di Condotte hanno deciso di mollare un cantiere pieno di sventure, tra inchieste giudiziarie e fermi amministrativi, come il tunnel Tav di Firenze. Di cui è general contractor, con la volontà di rivendere la partecipazione della controllata Nodavia al committente Rfi, intenzionato a riprendere i lavori del cantiere Foster.
Nell’attesa si fa strada la manifestazione di interesse di Illimity, fondata da Corrado Passera, con il costruttore Rizzani De Eccher e un fondo di private equity, che includerebbe una serie di cantieri in cui Condotte è impegnata. Come la Città della Salute a Sesto San Giovanni e la media velocità ferroviaria in Algeria. Una proposta di nuova finanza da 70 milioni di euro al vaglio dei commissari.