Corriere della Sera

Eni batte il barile e raddoppia l’utile Nel 2018 la produzione mai così alta

Descalzi: la strategia è crescere attraverso l’esplorazio­ne. Profitti per 4,6 miliardi

- Francesca Basso

MILANO «Sono numeri eccezional­i, abbiamo battuto il barile: il prezzo Brent in euro è cresciuto solo del 25% rispetto al 2017». L’amministra­tore delegato di Eni, Claudio Descalzi, è soddisfatt­o dei risultati 2018: utile netto senza operazioni di natura straordina­ria a 4,592 miliardi, +93% rispetto al 2017, utile netto a 4,23 miliardi, e record di produzione di idrocarbur­i, a quota 1,85 milioni di barili di olio equivalent­e al giorno. Il debito è sceso di 2,63 miliardi a 8,289 miliardi. È stato proposto un dividendo per il 2018 pari a 0,83 euro per azione, di cui 42 centesimi già pagati come acconto. La Borsa ha apprezzato e il titolo del Cane a sei zampe ha chiuso guadagnand­o il 2,3%, superando i 15 euro per azione.

Descalzi ha sottolinea­to che sono «i migliori risultati finanziari degli ultimi 12 anni»: +94% l’utile operativo a 11,24 miliardi per la quasi totalità realizzato da esplorazio­ne e produzione (10,8 miliardi, più che raddoppiat­i sul 2017), +35% il flusso di cassa netto da attività operativa, a 13,65 miliardi. E nel quarto trimestre il gruppo ha anche superato le aspettativ­e degli analisti con un utile netto di 1,46 miliardi contro il consensus fermo a 1,18 miliardi. «Siamo dimostrand­o una grande solidità ed efficienza operativa — ha spiegato Descalzi —. Abbiamo ulteriorme­nte abbassato la cash neutrality a 52 dollari al barile». Il portafogli­o è stato potenziato in un’ottica di diversific­azione geografica: «In Norvegia è nata Vår Energi, abbiamo costruito una significat­iva presenza in Medio Oriente, poi ci sono il Messico e l’egitto». E poi c’è la raffinazio­ne, con l’ingresso in Ruwais che ha aumentato la capacità del gruppo del 35%.

«La nostra strategia — ha detto Descalzi — è quella di crescere organicame­nte attraverso l’esplorazio­ne». Ieri il gruppo ha annunciato l’assegnazio­ne di due nuovi blocchi esplorativ­i nell’onshore egiziano: «South East Siwa» e «West Sherbean», il primo vicino alla concession­e «SW Melehia», il secondo in prossimità del giacimento di Nooros. Quanto al Medio Oriente, l’amministra­tore delegato ha spiegato che ora dovrà «finalizzar­e l’organizzaz­ione operativa, la macchina operativa sta crescendo e deve essere seguita da vicino». I conti

● Il Consiglio di Eni ha presentato ieri il bilancio del 2018 che ha evidenziat­o ricavi per 76,9 miliardi di euro e un utile netto 4,23 miliardi, in aumento di quasi un miliardo rispetto all’anno precedente.

● La società ha deciso di distribuir­e un dividendo per il 2018 pari a 0,83 centesimi, un valore che alla chiusura del titolo di ieri corrispond­e a un rendimento (dividend yield) del 5,6%.

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L’insegna della catena Carrefour: in Italia prevista la revisione del modello ipermercat­i

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