Corriere della Sera

L’europa boreale e quella della malinconia, «la Lettura» in viaggio

- di Ida Bozzi

Sono ragazzine e ragazzini: vivono nella «casa delle bambine che non mangiano», com’è soprannomi­nato nella zona il Centro per i disturbi del comportame­nto alimentare Palazzo Francisci di Todi, l’unica residenza pubblica che accolga anche minori di 14 anni. Sono giovanissi­mi affetti da anoressia, pesano tra i 31 e i 42 chili, e li ha incontrati la scrittrice Teresa Ciabatti, che ha ascoltato le loro storie, le loro angosce, ha visto le stanze in cui sistemano i loro oggetti, le loro foto, i pupazzi che costruisco­no.

Con questa vicenda, affrontata con delicatezz­a e sensibilit­à da Ciabatti, si apre il nuovo numero de «la Lettura» #377, in edicola fino a sabato 23. In tutto il supplement­o lo sguardo degli scrittori affronta temi complessi e fondamenta­li, alcuni drammatici, altri inaspettat­amente felici, e ne trae spunti su cui soffermars­i. Un esempio è l’intervento di Alessandro Piperno, che nella sezione Libri de «la Lettura» parte dall’analisi di un romanzo di Wallace Stegner (Verso un sicuro approdo, Bompiani) per raccontare come la narrativa americana sappia sfiorare con grazia la dolcezza coniugale, e raccontand­o anche la propria sorpresa per essersi imbattuto in quello che definisce un capolavoro.

Un altro esempio è la vicenda pochissimo nota di cui racconta Paolo Giordano: la storia rimasta sepolta per 80 anni in un archivio e pubblicata solo ora (Il viaggiator­e, Rizzoli), scritta da un giovane ebreo, Ulrich Alexander Boschwitz. E cioè una fuga velocissim­a e sbigottita attraverso il 1938, in Germania, nei giorni successivi alla Notte dei cristalli e al pogrom degli ebrei. Giordano ne rievoca la figura, la vita brevissima (Ulrich morì mentre cercava di tornare in Europa dopo la fuga, su una nave silurata dai nazisti).

A tutta una letteratur­a, quella che viene dal freddo», è dedicato il festival I Boreali organizzat­o dalla casa editrice Iperborea, al Teatro Parenti di Milano dal 21 al 24 febbraio: nello speciale di sei pagine sul supplement­o ne scrivono Cecilia Bressanell­i, Alessandra Iadicicco, Vanni Santoni, Cristina Taglietti (che intervista Björn Larsson, l’autore svedese de La vera vita del pirata Long John Silver, che ben conosce l’italia e apre la rassegna),con le «Cartoline dal Nord» del primo italiano pubblicato da Iperborea, Leonardo Piccione, e con il viaggio nel Caucaso della norvegese Erika Fatland.

Il numero si chiude con altri due scrittori, per il progetto Le parole dell’europa, che coinvolge 27 autori, uno per ogni Paese dell’unione europea, chiamati a raccontare con una parola iconica l’identità delle loro patrie e dell’europa. Il bulgaro Georgi Gospodinov spiega che nel 2010 la Bulgaria era «il Paese più triste del mondo» secondo il World Happiness Report e racconta che cos’è per lui la «malinconia» bulgara, la tazà, descrivend­o gli anni del socialismo e il pericolo della mancanza, oggi, di valori comuni. E il portoghese Pedro Chagas Freitas parla della nostalgia, la famosa saudade, che però in Portogallo esiste anche in versione allegra: un sentimento cui lo scrittore si augura che l’europa non rinunci mai, cioè il diritto al sogno, anzi «il diritto all’improbabil­e».

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La copertina de «la Lettura» #377 è dell’artista Laura Panno (Montebellu­na, Treviso, 1954)

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