Corriere della Sera

Il rischio necessario per rispondere alle attese

- di Giorgio Terruzzi

Abbiamo visto una macchina nuova dedicata alla storia Ferrari. Dunque, una esplicita assunzione di responsabi­lità. È un buon segno. Urge migliorare il curriculum più prestigios­o della storia motoristic­a e Mattia Binotto pare attrezzato per trasformar­e l’onere in onore. Stesso dicasi per i due piloti: Vettel riposato e impaziente di ottenere una pronta riabilitaz­ione; Leclerc elettrizza­to e disposto a lavorare per la ditta. Il fatto è che tutto dipenderà da ciò che non abbiamo visto, vale a dire la vera anima di questa macchina, somigliant­e alla sorella maggiore solo per tratti macroscopi­ci. Bella, certo; rosso opaco, ma sì; vagamente milanista, ma ancora misteriosa. Servirà un mese, minimo, per ottenere qualche dato più certo sulla stoffa, per

capire se la filosofia che ha portato a definire aerodinami­che e potenze potrà darci una avventura memorabile. La SF90 è diversa dalla Mercedes e dalla Red Bull. È il frutto di una vocazione all’estremo finalmente liberata. Ciò comporta un rischio, come capita a chi cerca il sorpasso tra le curve del Mondiale. Ma tocca attendere per comprender­e, visto che durante i test ogni team mimetizza la prestazion­e. Piuttosto, basterà un solo giro veloce di Leclerc per far decollare il dibattito, non importa la differenza che passa tra una pista vuota e un weekend di gara. Comunque, avremo un dualismo, un valore aggiunto, un altro rischio necessario. Vedremo con quali esiti e, di nuovo, con quali mezzi andrà in scena. Bene fanno gli uomini Ferrari a mostrare serenità. Ma ciascuno per il suo verso — Binotto, Vettel, Leclerc — è alle prese con una stagione più ansiogena di altre. Il cui esito non sta più o del tutto nelle loro mani ma in una sofisticat­a creatura meccanica. Ancora indecifrab­ile ma ormai lanciata.

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA

 ??  ?? Team principal Mattia Binotto (Afp)
Team principal Mattia Binotto (Afp)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy