Le università e la ricerca: nasce la vetrina dei brevetti
Dal 6 all’8 maggio a Milano. Bussetti: «Un modo per investire sullo sviluppo»
Sono centinaia di idee che vengono brevettate ogni anno da università ed enti di ricerca: ma solo una piccola parte finirà poi per essere realizzata. Ecco perché il ministro dell’istruzione Bussetti, insieme al capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca, Giuseppe Valditara, hanno pensato di far «uscire» i brevetti dai laboratori e farli conoscere. Dal 6 all’8 maggio, al Museo della Scienza di Milano, i 120 brevetti più innovativi saranno presentati nel progetto del Miur «Innovagorà».
Che cos’è
● Innovagorà è una sorta di fiera del brevetto in cui verranno presentati i 120 progetti più interessanti
● L’iniziativa coinvolge tutti gli atenei e i centri di ricerca, che sono invitati a inviare i loro progetti al Cnr che organizza l’evento
● I brevetti saranno divisi per aree tematiche: dall’intelligenza artificiale all’agroalimentare, dalla tutela dell’ambiente alla salute, dai beni culturali all’energia sostenibile Al lavoro
Tre ricercatori nel laboratorio di ingegneria del Politecnico di Lecco, sede distaccata del Politecnico di Milano
C’è il dispositivo che rigenera tendini e legamenti. O il gel di microbi che ripulisce le opere d’arte (senza «intossicarle»). C’è il test per diagnosticare immediatamente la malaria (e quindi curare subito milioni di persone) e il kit per convertire un’auto tradizionale in elettrica. E poi ancora, una vasca senza ossigeno che ripulisce le acque reflue e le purifica. O l’allarme che preannuncia l’arrivo di un terremoto. Centinaia di idee che vengono studiate e brevettate ogni anno da università ed enti di ricerca ma solo una piccola percentuale finirà poi per essere realizzata. Nella classifica mondiale di produzione di brevetti, l’italia è all’undicesimo posto. Solo le università presentano 350 domande di brevetto l’anno con un portafoglio brevetti attivo complessivo di circa 4mila titoli. Gli enti di ricerca (tra cui Cnr, Enea, Ingv, Iit) presentano 100 nuove domande all’anno con un portafoglio di 1.200 brevetti. Un ampio lavoro che però non ha un altrettanto ampio riscontro economico. Il trasferimento tecnologico dei brevetti delle università nel 2016 è stato pari ad appena 1,6 milioni di euro; un po’ più alto per gli enti di ricerca che hanno venduto brevetti per 2,6 milioni. Basti pensare che quello degli Stati Uniti è stato pari a 700 milioni di euro.
Tanta ricerca italiana così poco valorizzata. Ecco perché il ministro dell’istruzione Marco Bussetti insieme con il capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca Giuseppe Valditara hanno pensato a un modo per far «uscire» i brevetti dai laboratori e farli conoscere al mondo. «Vogliamo mettere al centro la ricerca italiana — dice il ministro — e far capire quanto sia una grande opportunità per lo sviluppo e il futuro del Paese».
Dal 6 all’8 maggio, al Museo della scienza e della tecnica di Milano, i 120 brevetti più interessanti e innovativi saranno presentati al mondo nel progetto ideato dal Miur «Innovagorà». Saranno divisi in aree tematiche che andranno dall’intelligenza artificiale all’agroalimentare, dalla tutela dell’ambiente alla salute, dai beni culturali all’energia sostenibile.
«Sarà una sorta di fiera del brevetto — spiega Valditara —, una piazza, l’agorà appunto, dove i ricercatori potranno mostrare il frutto del loro lavoro agli imprenditori, dove potranno farsi conoscere e spiegare nei dettagli le loro invenzioni». Sarà un modo, continua Bussetti, «per creare un legame più stretto tra il I numeri 350 Le domande di brevetto che ogni anno vengono presentate dalle università italiane. Gli enti di ricerca presentano invece 100 1 2 0 nuove d omande o gni anno
I brevetti che saranno selezionati per essere poi presentati alle aziende nel corso dell’iniziativa «Innovagorà». L’evento del Miur 1,6 è organizzato dal Cnr Milioni di euro
Il valore generato nel 2016 dalla vendita dei brevetti delle università in Italia nel corso del 2016. Negli Stati Uniti la cifra è stata di 700 milioni di euro mondo della ricerca e quello dell’impresa, una grande opportunità di crescita e sviluppo per tutti».
Sono coinvolte tutte le università italiane e gli enti di ricerca invitati a inviare i loro progetti al Cnr che organizza l’evento. Ma anche le associazioni di categoria delle imprese sono chiamate a partecipare, perché, ragiona Valditara, «anche gli imprenditori possano vedere con i loro occhi come la ricerca possa essere importante per le loro aziende». Una piazza «dove si incontrano domanda e offerta, perché le stesse aziende possono chiedere aiuto alla ricerca». Sarà anche l’occasione per far scoprire a grandi e piccoli «l’importanza strategica del legame tra la ricerca e lo sviluppo del Paese». Una vera e propria missione nell’italia dove la ricerca sembra essere sempre l’ultima delle priorità e soffre una mancanza cronica di risorse. «Invece no — dice Bussetti —, vogliamo che questa “piazza” si trasformi in una grande mobilitazione per il nostro futuro».
La scelta di Milano per il debutto di «Innovagorà» è dovuta all’anno di Leonardo da Vinci. Ma le prossime edizioni si terranno anche in città del Centro e del Sud, perché «vogliamo che questo diventi un appuntamento annuale — promette Bussetti —, una specie di rivoluzione copernicana che metta al centro di tutto la ricerca».