«Sporco ebreo»: il filosofo assalito dai gilet gialli
È la quattordicesima manifestazione. Scontri con gli agenti. In piazza anche l’avvocato di Wikileaks
AParigi il filosofo Alain Finkielkraut aggredito e insultato dai gilet gialli in corteo. «Sporco ebreo»,
«Il popolo ti punirà», alcune delle minacciose frasi gridate anche da gente mascherata.
PARIGI Rito ormai abituale dei sabati francesi, ieri per la quattordicesima volta il movimento dei gilet gialli è sceso in piazza. Tre mesi fa, il 17 novembre 2018, quasi trecentomila persone avevano protestato in tutto il Paese per un motivo preciso, il rincaro del carburante. Oggi la protesta si pone obiettivi tanto disparati quanto difficilmente realizzabili.
Dopo centinaia di arresti e feriti, 13 morti in incidenti stradali legati alle manifestazioni e oltre 10 miliardi in favore del potere d’acquisto stanziati dal governo (che aveva già abolito quasi subito il rincaro dei prezzi della benzina), il movimento si è assestato più o meno su 50 mila persone in tutto il Paese e 5.000 a Parigi. Questi sono da qualche settimana gli ordini di grandezza. Ieri, per la precisione, secondo il ministero dell’interno hanno manifestato 41 mila 500 gilet gialli in tutta la Francia, dei quali 5.000 nella capitale.
Le richieste vanno dalle dimissioni del presidente Macron all’abolizione del Parlamento, dall’instaurazione della democrazia diretta tramite referendum alla fine dell’ingiustizia nella società.
In attesa che prendano forma le liste che vogliono partecipare alle elezioni europee, come quella di Ingrid Levavasseur o di Christophe Chalençon, le manifestazioni proseguono secondo lo stesso copione: dimostranti pacifici accanto a violenti che spaccano vetrine, fermate dell’autobus e banche, il bersaglio preferito. I più violenti si sono organizzati e hanno ormai una sorta di servizio d’ordine: alcune persone in gilet giallo li proteggono e impongono a giornalisti e passanti di non filmare, mentre loro spaccano i bancomat.
Sull’esplanade des Invalides, nella zona ovest della capitale, la polizia ha lanciato lacrimogeni e caricato i manifestanti che tiravano pietre verso le forze dell’ordine. Seduti su una panchina poco lontano c’erano Maxime Nicolle alias Flyrider, uno dei tanti leader autoproclamati del movimento, e Juan Branco, avvocato di Wikileaks di Juliane Assange e autore del pamphlet «Contro Macron».
A Rouen un’auto con dentro un neonato e i suoi genitori è stata bloccata dai gilet gialli, che poi sono saliti sul tetto e hanno cominciato a danneggiarla. Il conducente ha avuto paura ed è ripartito, investendo e ferendo quattro manifestanti.