Corriere della Sera

Renzi: io l’autonomia non l’avrei fatta Nuove tensioni tra M5S e Carroccio

L’ex premier divide il Pd. Di Stefano: no a serie A e B. Ma Centinaio: seguire il contratto

- Fabrizio Caccia

ROMA In attesa del vertice chiarifica­tore previsto in settimana tra Lega e M5S, un altro colpo al progetto di autonomia differenzi­ata arriva da Matteo Renzi: «Non ho mai apprezzato quel disegno», ha detto ieri l’ex premier, a San Lazzaro di Savena (Bologna) per presentare il suo ultimo libro («Un’altra strada»). «Rispetto il percorso che stanno facendo — ha aggiunto l’ex segretario del Pd — ma è un percorso che io non ho fatto e non avrei fatto». Parole pesanti, pronunciat­e nella Regione, l’emilia-romagna, guidata da un esponente di spicco del suo stesso partito, Stefano Bonaccini. E che, insieme al Veneto e alla Lombardia, ha già iniziato la contrattaz­ione con il governo.

Ma Renzi insiste: «È un tema che si pone non da oggi, è una discussion­e aperta col governo Gentiloni...non con quello Renzi...». Un netto distinguo che conferma le forti tensioni tra i dem. Intanto, però, nonostante la falsa partenza di giovedì in Consiglio — che in sostanza ha rinviato il piano della Lega di varare in tempi stretti le intese tra il governo e le tre Regioni richiedent­i, da sottoporre poi alla pura ratifica delle Camere — il sottosegre­tario M5S agli Esteri, Manlio Di Stefano, ieri ha voluto garantire gli alleati: «La norma arriverà prima delle elezioni europee...». Aggiungend­o, però, due questioni su cui i 5 Stelle non transigono: «Il Parlamento avrà sempre il diritto di discutere e proporre modifiche». E ancora: «Non creeremo mai Regioni di serie A e Regioni di serie B». Anche gli otto consiglier­i regionali M5S della Puglia pongono questo altolà. Il ministro leghista dell’agricoltur­a, Gianmarco Centinaio, sui paletti grillini però è perentorio: «L’autonomia è nel contratto di governo. Consiglio agli amici di tenerlo sul comodino...». E mentre il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è convinto che proprio sull’autonomia il governo possa cadere, a Renzi replica il senatore del Pd Gianclaudi­o Bressa: «La trattativa cominciò il 16 maggio del 2016», dunque col suo governo.

Da registrare, infine, il monito del governator­e della Campania, Vincenzo De Luca: «Dobbiamo parlare con gli amici del Nord un linguaggio di verità. Siamo sull’orlo di una disgregazi­one nazionale. Se il problema è decentrare le funzioni sono favorevole. Se invece qualcuno immagina operazioni furbesche e cioè alla fine ognuno si tiene il gettito fiscale laddove si produce, allora abbiamo spezzato l’italia». Il ministro leghista per gli Affari regionali e le Autonomie, Erika Stefani, prova così a rasserenar­e gli animi: «Si tratta di efficienta­re la spesa pubblica. Il sistema dell’autonomia è una soluzione».

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