Corriere della Sera

«Sì all’intesa con il Veneto o sarà un’ecatombe Il governo può proporla a tutte le altre Regioni»

Zaia: macché secessioni­smo, seguiamo la Costituzio­ne

- Marco Cremonesi

MILANO «Lancio la mia sfida: si approvi l’accordo con il Veneto e lo si proponga a tutte le Regioni. Il lavoro lo abbiamo già fatto noi, gratuitame­nte». Luca Zaia sembra un po’ seccato dalla piega che sta prendendo la discussion­e sulle autonomie chieste — oltre che dalla sua Regione — da Lombardia ed Emilia-romagna. Il governator­e veneto, dunque, si rivolge al governo.

In che senso si potrebbe proporre il vostro accordo?

«Se c’è tanta paura rispetto a quello che stiamo facendo, si dia la possibilit­à a tutti di fare la stessa cosa. Poi ciascuna Regione sceglierà: a me interessa questo, io sono a posto così...».

E dovrebbe essere il governo a proporlo?

«In Costituzio­ne non c’è scritto che il governo non può offrire una cosa del genere. Così vedremo tutti i governator­i: se un presidente fa una battaglia perché una Regione non abbia un’autonomia, o perché la sua Regione non ce l’abbia, certifica che l’unica prospettiv­a è la suddivisio­ne del malessere».

Presidente, non si aspettava una discussion­e accesa su questi temi?

«Sì, ma qui esce schizofren­ia allo stato puro, leggo sciocchezz­e e scemenze. Quelli che si distinguon­o sono i Pd: mi hanno portato di fronte alla Consulta, non hanno fatto usare la tessera elettorale per il referendum, hanno fatto pagare la sicurezza e fatto ricorsi al Tar fino a due giorni prima del referendum. E ora parlano di secessione dei ricchi, di staterelli...».

Non è così?

«Noi stiamo facendo esattament­e quanto è scritto in Costituzio­ne. Per la precisione, abbiamo agito sulla base della riforma del Titolo V voluta nel 2001 dal Pd. Eppure, leggiamo che il rispettare la Costituzio­ne è un atto di secessioni­smo. Vuol dire che qualcuno non è connesso con il suo cervello».

I 5 Stelle lamentano che i testi delle autonomie non siano emendabili dal Parlamento. Hanno torto?

«Ma guardi che nessuno vuole impedire al Parlamento di esprimersi. Io trovo che sia assolutame­nte legittimo che se ne discuta. Fermo restando che la Costituzio­ne è chiara: firma dell’intesa tra premier e governator­e, approvazio­ne dell’intesa in Parlamento. Con un sì o un no. Non lo dice Luca Zaia».

Però, già si parla di un rinvio della questione a dopo le Regionali. È una sua preoccupaz­ione?

 Salvini e Di Maio trovino la sintesi Uno stop vorrebbe dire che comandano i falchi M5S

La richiesta campana «De Luca si arrampica sugli specchi, se vuole l’autonomia prepari un piano e lo faccia votare»

«Io ho fiducia in Matteo Salvini, penso che sia l’unico che in questa fase possa trovare la sintesi con Luigi Di Maio. Per noi, non approvare l’autonomia sarebbe un’ecatombe istituzion­ale e politica. Per i 5 stelle sarebbe il sancire che le Nugnes e De Falco dettano la linea. Ma io sono per la linea di Di Maio, non di questi...».

Perché parla della linea di Di Maio?

«Perché i 5 stelle hanno sostenuto il referendum sia in Lombardia che in Veneto, hanno sottoscrit­to il contratto di governo in cui l’autonomia è una delle nostre doti più importanti, e ricordo che di autonomia si parla anche nel Def».

E allora come spiega questa levata di scudi?

«Guardi, lo ha detto Giorgio Napolitano: autonomia significa assunzione di responsabi­lità. Le istituzion­i si lamentino pure, ma i cittadini devono capire bene un fatto: se ci fosse l’autonomia in tutte le Regioni ci si metterebbe un secondo a vedere gli sprechi. Balzerebbe­ro all’occhio».

Ora ha chiesto l’autonomia anche il governator­e campano De Luca.

«Fantastico. Stiamo assistendo a questa sua arrampicat­a sugli specchi. Prima dice di aver chiesto l’autonomia, poi che bisogna coalizzars­i contro, e ora di nuovo che la chiede. Se la vuole, vada in Consiglio regionale, presenti un progetto, lo trasformi in legge e mandi il tutto al governo. Se vuole un percorso che renda forti, indica anche un referendum. Non è facile, a noi l’hanno bocciato due volte. Poi, è stato approvato dalla Corte costituzio­nale in cui sedeva anche Sergio Mattarella. Così si è credibili».

Governator­e, sta perdendo il suo tradiziona­le aplomb?

«Ma no. È che non posso sentire certe cose. Leggo che se i cittadini del Sud vanno a curarsi al Nord, la colpa è del Nord. Io penso che se dalle mie parti fossero costretti a prendere l’aereo per andare a curarsi, verrebbero a cercarmi...».

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Insieme L’arcivescov­o di Bologna Matteo Maria Zuppi, 63 anni, e l’ex leader di Rifondazio­ne Fausto Bertinotti, 78, ieri con una foto di scena di Don Camillo e Peppone
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Chi èIl leghista Luca Zaia, 50 anni, ex ministro e governator­e del Veneto

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