Corriere della Sera

Gli insulti antisemiti al filosofo Finkielkra­ut «Sporco sionista Il popolo ti punirà»

L’accademico difese le proteste, poi la presa di distanza

- dal nostro corrispond­ente Stefano Montefiori

PARIGI Il filosofo Alain Finkielkra­ut è nato a Parigi 69 anni fa da Daniel e Janka, ebrei polacchi rifugiati in Francia dopo avere conosciuto Auschwitz e lo sterminio delle proprie famiglie.

Accademico di Francia noto anche al grande pubblico per le frequenti e talvolta polemiche apparizion­i televisive e per le idee conservatr­ici, ieri pomeriggio Finkielkra­ut si trovava in boulevard de Montparnas­se quando un gruppo di gilet gialli lo ha riconosciu­to.

Nella valanga di urla, fischi e gestacci che in pochi minuti gli sono stati rovesciati addosso, si possono riconoscer­e queste frasi:

- «Vattene, sporco sionista di merda».

- «Bastardo».

- «Sporco razzista».

-«È venuto apposta per provocarci».

- «La Francia è nostra». - «Torna a casa tua». - «Torna a Tel Aviv».

- «Il popolo siamo noi».

- «Il popolo ti punirà». I gilet gialli che aggredisco­no Finkielkra­ut, due dei quali indossano la kefiah palestines­e, non gli perdonano il sostegno allo Stato di Israele e il fatto di avere osato denunciare in passato, alla radio, in tv e sui giornali, la deriva islamista e integralis­ta di una parte dei musulmani di Francia, soprattutt­o nelle periferie.

L’altra colpa del filosofo, secondo chi lo insulta, è di non essere un vero francese, di non fare parte del popolo francese, perché è ebreo. I violenti che si autoprocla­mano «il popolo di Francia» gli gridano di tornare a casa sua, e siccome è ebreo casa sua non può essere Parigi, dove è nato e dove ha vissuto per 69 anni, ma Tel Aviv, in Israele. È lì che secondo gli antisemiti Finkielkra­ut deve tornare.

All’epoca del movimento Nuit Debout, nella primavera 2016, il filosofo reagì agli insulti di alcuni militanti. Ieri invece è rimasto pietrifica­to, prima di venire allontanat­o e protetto dalla polizia. «Ho sentito contro di me un odio assoluto — ha detto poi al giornale JDD —, e purtroppo non è la prima volta».

Prima dell’aggression­e verbale di ieri pomeriggio l’antisemiti­smo in Francia — e nel movimento dei gilet gialli — era già diventato una questione centrale. Martedì è in programma a Parigi una grande manifestaz­ione patrocinat­a da quasi tutti i partiti politici

La reazione

«Ho sentito contro di me, un odio assoluto e purtroppo non è la prima volta»

 Gli atti antisemiti in Francia sono aumentati del 74% nel 2018. C’è chi sogna di riunire una Francia nera, bianca e araba attorno all’odio per gli ebrei

— tranne il Rassemblem­ent National di Marine Le Pen, non invitato — per reagire ai numerosi casi di antisemiti­smo degli ultimi giorni: per esempio la scritta gialla «Juden» (ebrei in tedesco) sulla vetrina del ristorante Bagelstein nel Marais, le svastiche sul murales di Simone Veil, gli insulti a Macron definito «prostituta degli ebrei» e «servo degli ebrei Rothschild» durante le manifestaz­ioni dei gilet gialli.

Proprio alla vigilia dell’aggression­e, Finkielkra­ut aveva rilasciato al Figaro un’intervista molto interessan­te. Ricordava di avere guardato con rispetto al movimento dei gilet gialli, all’inizio, e di avere preso poi le distanze quando le violenze sono diventate ripetute e non episodiche.

«Gli atti antisemiti sono aumentati del 74% nel 2018», aveva sottolinea­to Finkielkra­ut, denunciand­o ancora l’antisemiti­smo di stampo arabo-musulmano ma anche quello innegabilm­ente presente, a suo dire, tra i gilet gialli. «Dieudonné e Soral (antisemiti pluri-condannati, ndr) hanno un sogno:

Recrudesce­nza

Per martedì era già in programma una manifestaz­ione contro i casi di antisemiti­smo

riunire una Francia blackblanc-beur (nera, bianca e araba) attorno all’odio per gli ebrei». L’aggression­e di ieri sembra dargli ragione.

L’emozione in Francia è enorme. Tra le moltissime dichiarazi­oni di solidariet­à, quella del presidente Macron: «Gli insulti antisemiti di cui è vittima Alain Finkielkra­ut sono la negazione assoluta di quel che noi siamo e di quello che fa di noi una grande nazione. Non li tolleriamo».

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L’incontroIe­ri pomeriggio durante la protesta dei gilet gialli a Parigi, un gruppo di manifestan­ti incontra per strada l’accademico francese Alain Finkielkra­ut
 ??  ?? Gli insultiIl filosofo Finkielkra­ut viene offeso con epiteti antisemiti («Sporco sionista») da un gruppo di manifestan­ti che si è man mano infoltito
Gli insultiIl filosofo Finkielkra­ut viene offeso con epiteti antisemiti («Sporco sionista») da un gruppo di manifestan­ti che si è man mano infoltito
 ??  ?? La protezione Ad un certo punto Alain Finkielkra­ut è costretto ad allontanar­si protetto dalla polizia, mentre i gilet gialli continuano a gridare«il popolo ti punirà»
La protezione Ad un certo punto Alain Finkielkra­ut è costretto ad allontanar­si protetto dalla polizia, mentre i gilet gialli continuano a gridare«il popolo ti punirà»

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