«Nuovi asili priorità al Sud ma lo Stato sblocchi i fondi»
Immaginiamo di avere la bacchetta magica e di raddoppiare da domani i posti al nido.
«Rischia di essere un bel problema — risponde il presidente dell’anci e sindaco di Bari Antonio Decaro —. Molti Comuni non avrebbero risorse per farli funzionare».
Intende per pagare gli stipendi alle maestre, le mense, le pulizie, l’esercizio insomma?
«Proprio così. Nel 2018 sono stati bloccati 576 trasferimenti di fondi ai Comuni per la spesa corrente. Lo stesso nel 2019. Se venissero riassegnati le cose cambierebbero».
Sicuro? Lei è sindaco di Bari, una città del Sud. E al Sud i nidi non sembrano una priorità.
«Non è così. Certo, il fatto che le donne al Sud spesso non lavorino rende l’esigenza meno pressante. D’altra parte spesso non lavorano perché non ci sono i servizi. Fatto sta che al Sud molte regioni non hanno mobilitato ingenti fondi per i nidi. Vengono in aiuto le risorse del cosiddetto Pac, il Piano di azione e coesione. Ma spesso, quando finiscono, le amministrazioni non sanno come garantire la continuità del servizio».
Poi ci sono le risorse per i servizi ai bambini tra 0 e 6 anni.
«Abbiamo avuto un aumento di 15 milioni. Abbiamo deciso all’unanimità di assegnarli in proporzione in quota maggiore alle regioni che sono più in difficoltà».