Corriere della Sera

Rimborsi ai risparmiat­ori, la via per evitare la scure Ue

I dubbi delle associazio­ni: qualcuno resterà fuori dai risarcimen­ti

- di Fabrizio Massaro

Si gioca attorno al concetto di «violazione massiva» delle norme a tutela del risparmio l’efficacia e la validità davanti alla Ue dei rimborsi promessi da Lega e M5S agli oltre 300 mila soci e obbligazio­nisti subordinat­i delle banche fallite. «Violazione massiva» significa che a partire da una certa data Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrar­a, Carichieti, Popolare di Vicenza e Veneto Banca abbiano cominciato a piazzare prodotti a rischio, indipenden­temente dalle capacità e dalla propension­e all’investimen­to dei sottoscrit­tori: è proprio su questa presunzion­e giuridica che puntano il dito le associazio­ni dei risparmiat­ori, che entro domani dovranno far pervenire al ministero dell’economia le osservazio­ni sul primo decreto attuativo: «Altro che rimborsi automatici per i quali basta una domandina online, questo è un altro arbitrato», lamenta Letizia Giorgianni, presidente dell’associazio­ne Vittime del Salvabanch­e.

In sostanza, non tutti quelli che hanno perso i soldi potrebbero ottenere il risarcimen­to ma solo chi ha comprato azioni o bond sotto la pressione di banche già in crisi. Alcuni avvocati dei risparmiat­ori indicano una data possibile, il 2012, come inizio del «misselling», cioè delle vendite massicce di prodotti finanziari a clienti inconsapev­oli pur di colmare i buchi patrimonia­li. Di conseguenz­a, chi ha comprato le azioni o le obbligazio­ni in un periodo precedente dovrebbe essere escluso dai rimborsi anche se ha comunque perso i soldi.

Il dossier è in mano ai sottosegre­tari Alessio Villarosa (Cinquestel­le) e Massimo Bitonci (Lega) che giovedì scorso si sono impegnati con le associazio­ni a pubblicare il decreto entro la settimana.

La bozza prevede che l’indennizzo — del 30% per gli azionisti e del 95% per gli obbligazio­nisti subordinat­i (al netto di interessi e cedole e risarcimen­ti già incassati), fino a 100 mila euro — venga concesso in automatico ai titolari persone fisiche o onlus o microimpre­se fino a 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato, non invece alle altre persone giuridiche e agli investitor­i profession­ali. A decidere sui risarcimen­ti, per i quali sono stati stanziati 525 milioni l’anno per il triennio 2019-2021, sarà non l’arbitro presso la Consob (Acf) ma una commission­e di 9 esperti presso il Mef che sarà regolata da un secondo decreto attuativo da emanare entro 45 giorni. Per i rimborsi la priorità va a chi ha un Isee sotto i 35 mila euro.

La Commission­e europea ha ipotizzato un contrasto con il divieto di aiuti di Stato proprio per i rimborsi automatici. Ma su questo punto i risparmiat­ori sono dubbiosi: sono davvero automatici? I risparmiat­ori devono presentare la documentaz­ione sull’acquisto dei titoli e provare, magari con sentenze dell’arbitro presso l’anac o la Consob, il misselling; può essere anche la stessa commission­e a verificare le «violazioni massive», «anche acquisendo d’ufficio apposita documentaz­ione bancaria o amministra­tiva o giudiziale». «Ma che succede se la commission­e respinge la mia domanda?» si chiede l’avvocato Guerino De Santis, segretario del Movimento Risparmiat­ori Traditi. «Non essendo un organo amministra­tivo o un giudice manca la possibilit­à di fare ricorso».

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