Un premio alla «Paranza» Saviano: lo dedico alle Ong
Berlino: trofeo per la sceneggiatura, Orso d’oro franco-israeliano
mie parole sulle Ong non se le aspettavano in sala, sono rimasti stupiti, è un tema intoccabile anche in Germania, ormai sono considerate fuori».
A conferma di una edizione perlomeno controversa, vengono accolti da buuh in sala stampa sia l’orso d’oro al franco-israeliano Synonymes di Nadav Lapid (un israeliano a Parigi si sradicalizza, liberandosi delle proprie radici). A François Ozon va il Gran premio della giuria per Grâce à Dieu: «Dedico il premio ai tre protagonisti di questa storia di pedofilia della Chiesa che sono stati abusati». Il film cinese So Long, My Son di Wang Xiaoshuai, favorito alla vigilia, ottiene riconoscimenti per i due attori: lei è Yong Mei, lui Wang Jingchun. Premio alla carriera a Charlotte Rampling, col suo sorriso sfuggente tra souvenir sparsi («Cosa ricordo di Yuppi Du? Che Adriano Celentano è selvaggio e mattacchione») e un grazie: «Lo metterò accanto all’altro Orso che presi per il film 45 Years: si faranno compagnia».
Erano di registe ben 7 dei 16 film in gara (nelle varie sezioni salgono al 63 percento). In realtà all’inizio erano 17 i titoli in concorso c’è stata la defezione di Zhang Yimou per One second, ufficialmente il film non era pronto, ma c’è l’ombra della censura cinese, visto che si parla della fuga di un uomo da un campo di lavoro durante la Rivoluzione culturale. Juliette Binoche, presidente di giuria: «Abbiamo il rimpianto di aver perso questo film, che speriamo di vedere presto». I titoli
● L’orso d’oro per il miglior film è andato all’israeliano «Synonyms» del regista Nadav Lapid, mentre «La paranza dei bambini» si è aggiudicato l’orso d’argento per la miglior sceneggiatura. Miglior regia invece per Angela Schanelec con il film serbotedesco «I was at home, but»