Corriere della Sera

La panchina di Allegri fa miracoli

Alla Juventus chi sgarra sta a guardare e poi riparte: Dybala è solo l’ultimo esempio

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Più che una panchina, quella della Juve sembra una spa extralusso. Chi è costretto a starci seduto più del previsto, si rialza da lì ringiovani­to, con le gambe che girano a velocità doppia, le idee improvvisa­mente schiarite.

Era successo con Gonzalo Higuain, con Leonardo Bonucci (tonificato anche dal celebre sgabello di Oporto in Champions) ed è riaccaduto in queste settimane con Paulo Dybala. L’argentino era entrato per pochi minuti a Reggio Emilia contro il Sassuolo già domenica scorsa, dopo essere stato messo in castigo da Massimilia­no Allegri per aver abbandonat­o la panchina durante Juve-parma, terminate le tre sostituzio­ni. Un gesto che gli è costato il rimprovero della società e dell’allenatore e per il quale Dybala si è dovuto scusare coi compagni.

Sarà ovviamente un caso, ma venerdì col Frosinone la Joya ci ha messo appena sei minuti per trovare un gol

 Allegri / 2 Paulo aveva bisogno di riposarsi e anche di rigenerars­i a livello mentale. Ha fatto un gran gol e sono contento

strepitoso, dopo 105 giorni di astinenza in campionato. Non solo, la sua prestazion­e da trequartis­ta è stata più che convincent­e: la candidatur­a di Dybala per completare l’attacco in vista della sfida all’atletico diventa così quella più credibile, davanti a Bernardesc­hi e all’altro osservato speciale Douglas Costa, che alla panchina punitiva è scampato solo perché alle prese con un piccolo infortunio.

La squadra di Simeone, che era reduce da due sconfitte consecutiv­e — un evento che in campionato non si verificava dal dicembre 2016 — ieri è tornata a vincere (senza convincere) con un gol fortunoso di Griezmann nel derby contro il Rayo Vallecano. Nel finale si è rivisto anche Diego Costa, dopo due mesi e mezzo di assenza per infortunio: se non sarà titolare già nella sfida di mercoledì, il recupero dell’attaccante brasiliano di passaporto spagnolo può comunque pesare nel doppio confronto, perché Costa è un attaccante che ama le maniere forti per scardinare le difese.

Ma anche la cura Allegri non è mai leggera e potrebbe ancora una volta rivelarsi risolutiva per dare le giuste

Atletico

Il pieno recupero dell’argentino importante per la sfida con l’atletico Madrid

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