Mazzarri insegue lo swing anti Napoli «Arbitri pagate le mie multe»
espulsioni rimediate in questo campionato da Walter Mazzarri. Alle sue spalle, Luciano Spalletti a quota 3 TORINO Segui il ritmo. È lo swing che fa la differenza nel calcio di Walter Mazzarri. La nota regala un sorriso all’allenatore del Toro, ma è solo l’inizio. Ammette: «Arrigo Sacchi dice che quando si spiegano le cose ai giocatori, in loro prevale l’attenzione consapevole, imparano a fare le cose e inevitabilmente, all’inizio, sbagliano. È quando sale il ritmo, quando nascono gli automatismi, che si vede il bel calcio». Stasera c’è Napolitorino, un altro ritorno allo stadio San Paolo dell’allenatore toscano. In città ora allena Carlo Ancelotti, ma la «musica di Mazzarri» non l’hanno dimenticata. Lui lavorava già molto e parlava poco. Ricorda Mazzarri: «Quel nostro calcio, la sua velocità, i suoi automatismi, mise in difficoltà tutti. E alla fine solo una partita sbagliata, una, ci impedì di raggiungere il sogno scudetto». Segui il tempo. Mazzarri adesso sta dirigendo un’altra orchestra, gli interpreti ci sono, lo swing già si vede. L’interpretazione migliore, per intensità e velocità, è arrivata quest’anno, in casa della Sampdoria di Marco Giampaolo: avversari e allenatore di primo livello, vittoria granata, 1-4. Mazzarri annuisce: «Ecco, contro il Napoli ci vuole la partita perfetta e il nostro gioco deve avere la stessa intensità vista a Genova».
Adesso il ritmo sale, decisamente. Si arriva alla nota dolente, che resta il rapporto tra l’allenatore del Torino e le decisioni arbitrali. Domenica scorsa, contro l’udinese, Mazzarri è stato allontanato dal campo per la quarta volta in stagione. Nessuno ha fatto peggio, l’interista Luciano Spalletti è fermo a quota tre. Però stavolta Mazzarri non è stato squalificato, ma solo multato, 5.000 euro. A chi gli chiede una riflessione, risponde con un rullo di tamburi: «Non sono stato squalificato perché non avevo fatto niente, tutto qui. E non devo riflettere io, ma dovrebbero riflettere loro e pagare loro le multe che danno a me. Ho anni di professione, a volte trovo di fronte a me arbitri che hanno ancora il latte sulle labbra, che si sentono depositari di tutti i segreti del mestiere e prendono decisioni senza valutare Toscano Walter Mazzarri, 57 anni, allena il Toro dal gennaio 2018, quando subentrò a Mihajlovic (Lapresse) il contesto». Mazzarri non fa sconti e ora le sue frasi, se valutate come «atteggiamento antisportivo», potrebbero arrivare alla Procura Federale.
Tamburi, note, silenzio. Niente conferenza stampa per Ancelotti, nulla di grave, aveva già parlato prima della sfida di Europa League. Il suo Napoli aspetta il Toro, sarà la prima partita al San Paolo del nuovo capitano Lorenzo Insigne. Mazzarri lo ha fatto esordire in serie A, con Mazzarri segnò il primo gol in Champions. Succede perché Marek Hamsik è volato in Cina. A Napoli era arrivato nel 2007. Mazzarri ricorda: «È un esempio per tutti i giovani che vogliono giocare a calcio, gli ho dedicato anche un capitolo del mio libro». Titolo della biografia: «Il meglio deve ancora venire». Serve tempo e un certo ritmo.