Corriere della Sera

Il nodo Chiesa nel futuro viola

- Alessandro Bocci

Nella prima repubblica viola c’era spazio per Gomez e Rossi e tutti sappiamo come è andata a finire. La nuova Fiorentina 2.0, che oggi non può permetters­i passi falsi a Ferrara, è ripartita su basi diverse, meno romantiche forse e più ancorate alla realtà. Una squadra giovane e una società sana. Nel nuovo calcio i soldi contano più delle emozioni. La Fiorentina si è attrezzata. I conti sono in regola, anche se l’ultimo bilancio si è chiuso con un disavanzo di 20 milioni e il club vuole diventare più solido e appetibile dotandosi di strutture che generebber­o utili e darebbero valore. Il nuovo stadio nell’area Mercafir non è più solo un sogno, prima arriverà il centro sportivo per le giovanili. La società non è più in vendita. Andrea Della Valle lo ha già chiarito ai tifosi dopo aver verificato che nessuna offerta concreta era pervenuta negli uffici della Tods. Si riparte cercando di aumentare la competitiv­ità senza mandare all’aria l’equilibrio economico. L’europa resta la missione. Pioli gode della stima della proprietà anche se sul rinnovo un peso lo avranno i risultati del prossimo mese, Corvino resterà «sin che resta Diego» e quando non avrà più voglia di occuparsi della prima squadra lavorerà nel settore giovanile. Il nodo riguarda il futuro del neo capitano Chiesa, legato sino al 2022 e corteggiat­o da mezza Europa: trattenerl­o non sarà facile. Muriel sarà riscattato e con lui Edimilson, chi non smanierà per andarsene verrà confermato. Servono coesione e pazienza per «crescere con le nostre forze», il messaggio alla città. Non sarà facile convincere gli scettici. Ma il progetto è chiaro e la Fiorentina vuole portarlo in fondo.

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