Seguire le terapie come si deve fa pure risparmiare
Tra il 1975 e il 2015, l’aspettativa di vita in Italia si è molto allungata per entrambi i sessi: oggi un over 65 ha ancora davanti a sé in media più di un ventennio. «La speranza di vita è di 80,6 anni per gli uomini e 84,9 anni per le donne — dice Roberto Messina, presidente Senior Italia Federanziani —. Un risultato ottenuto grazie ai progressi della ricerca in medicina, a terapie innovative, diagnosi precoci e campagne di prevenzione. L’italia risulta così oggi al secondo posto in Europa per indice di vecchiaia con intuibili conseguenze sul numero elevato dei malati cronici. La popolazione anziana è però quella più a rischio di una mancata aderenza alle terapie che, in base ai dati del nostro Centro Studi Sanità, è invece fondamentale per la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale visto che (insieme alla diagnosi precoce) può determinare fino a 19 miliardi di euro di risparmio». per cento fra gli anziani, che spesso sono colpiti da più malattie e hanno maggiori difficoltà a seguire le indicazioni del medico, cosa che del resto può essere complicata, visto che l’11 per cento degli over 65 (circa 1 milione e 500mila persone in Italia) deve assumere ogni giorno 10 o più medicinali. Maggior aderenza significa minor rischio di ospedalizzazione, minori complicanze associate alla malattia, maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti e riduzione dei costi per le terapie, oltre che, come detto, un prolungamento dell’aspettativa di vita di buona qualità».
Negli Stati Uniti la mancata aderenza causa sprechi per circa 100 miliardi di dollari ogni anno. In Europa si stimano 194.500 decessi e 125 miliardi di euro l’anno per i costi di ricoveri evitabili.
«Terapie innovative consentono di cronicizzare anche malattie gravi come i tumori — conclude Paolo Marchetti, Ordinario di Oncologia all’università La Sapienza di Roma —. Ogni giorno in Italia più di 510 nuovi casi di cancro riguardano gli ultrasettantenni: garantire a tutti i malati, inclusi gli anziani, l’accesso ai farmaci innovativi è una condizione necessaria, ma non sufficiente se non si migliora l’aderenza».