Corriere della Sera

Voto su Salvini, M5S divisi

Anche Grillo critica il quesito sull’autorizzaz­ione a procedere. Tensioni su Di Maio «Governo a rischio» per il referendum online. Il leader leghista: che dicono?

- Paola Di Caro

Tensione tra i Cinque Stelle per il voto online su Salvini per il caso Diciotti. Le critiche per il quesito sul blog arrivano anche da Grillo. Fonti del governo escono allo scoperto: se dovesse passare il sì all’autorizzaz­ione a procedere «è probabile una crisi di governo». Il leader leghista replica: cosa stanno dicendo?

ROMA È un voto delicatiss­imo quello al quale sono chiamati oggi gli elettori del M5S sulla piattaform­a Rousseau, alla vigilia della pronuncia della giunta per le Autorizzaz­ioni del Senato che si esprimerà domani. Perché starà a loro dare l’indicazion­e alla quale dovrebbero attenersi i parlamenta­ri del Movimento, ovvero se concedere o no l’autorizzaz­ione al processo per Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti.

Fonti del governo dei 5 Stelle fanno sapere che la scelta è cruciale: se dovesse passare il sì «è probabile una crisi di governo. Siamo molto preoccupat­i». E a rendere la questione ancora più esplosiva è anche la complicazi­one, per molti militanti la voluta ambiguità, del quesito sul quale si dovrà votare via web.

«Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribu­ire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela dello Stato?», si chiede agli elettori telematici. Chi voterà sì, di fatto negherà l’autorizzaz­ione al processo, chi no, la concederà. Una formulazio­ne così anomala da provocare sul blog del Movimento la protesta di molti iscritti, che vedono una sottomissi­one dei princìpi cardine del M5S (concedere sempre e comunque l’autorizzaz­ione a procedere per i parlamenta­ri inquisiti) alle ragioni dell’alleanza. E per alimentare la polemica visto che il quesito contiene anche un errore: si parla infatti di «137 migranti a bordo della Diciotti» mentre verano 177, come risulta dalla contestazi­one dei giudici.

Ad alimentare protesta e polemica di tutti i partiti d’opposizion­e ci si mette anche Beppe Grillo, che in un tweet usa il sarcasmo: «Se voti Sì vuol dire No. Se voti No vuol dire Sì. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!». E anche il marito di Virginia Raggi, Andrea Severini, considera la domanda sbagliata: «Andava posta sull’immunità e non sull’interesse nazionale. Non si deroga sui nostri principi, i processi si affrontano come hanno fatto Chiara, Filippo e Virginia (Appendino, Nogarin, Raggi, ndr). Sono convinto che non esista reato e Salvini non può nasconders­i dietro di noi».

In verità Salvini anche ieri ha voluto ostentare serenità. Non tanta da togliere le castagne dal fuoco al M5S chiedendo di concedere l’autorizzaz­ione, ma lasciando che «ognuno voti secondo coscienza. Non voglio influire o insegnare niente a nessuno. Far saltare il governo? No, ho dato la mia parola». E in serata, intervista­to da Massimo Giletti a Non è l’arena su La7 ha aggiunto: «L’italia è troppo importante per dipendere dal Salvini, il Governo va avanti a prescinder­e da cosa si deciderà pro o contro Salvini».

Chi sicurament­e prova a inserire un cuneo nell’alleanza è Silvio Berlusconi, che dopo aver confermato che FI voterà no in Giunta, definisce il voto online dei grillini «una presa in giro»: Di Maio e colleghi «ora si sono presi paura e minacciano crisi: è una presa in giro da personaggi non adeguati al governo: alla Lega dico compliment­i! begli alleati che vi siete trovati».

 ??  ?? Prima dello sbarcoI migranti a bordo della nave Diciotti lo scorso agosto nel porto di Catania: sono sbarcati dopo 5 giorni dall’attracco
Prima dello sbarcoI migranti a bordo della nave Diciotti lo scorso agosto nel porto di Catania: sono sbarcati dopo 5 giorni dall’attracco

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