Corriere della Sera

Da Bonino a Pizzarotti (e i Verdi) La trattativa di Calenda oltre il Pd

Listone alle Europee, la rete dell’ex ministro. E giovedì parlerà insieme a Zingaretti

- Maria Teresa Meli

ROMA Incassato il «sì» del Partito democratic­o al suo Manifesto europeista, Carlo Calenda non sembra avere intenzione di perdere tempo perché, continua a ripetere a tutti, il «26 maggio è dietro l’angolo». Per questa ragione l’ex ministro dello Sviluppo economico ha avviato una serie di colloqui con i possibili interlocut­ori del listone di centrosini­stra che — questa almeno è la sua speranza — dovrebbe debuttare alle prossime elezioni europee.

Con +Europa i rapporti sono frequenti. Anche se ancora non c’è stato da parte del neosegreta­rio Benedetto Della Vedova alcun via libera all’operazione, Calenda non dispera. Anzi. L’ex ministro del governo Gentiloni ritiene che tutto andrà per il meglio. «Vedrete — ha confidato agli amici — che riuscirò a convincere Emma». Ossia la Bonino di cui Calenda ha grandissim­a stima. Del resto, senza +Europa nel listone tutta l’operazione messa in piedi dall’ex titolare del dicastero dello Sviluppo economico non avrebbe senso.

Ma c’è un altro rapporto che Calenda vuole coltivare. Quello con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. L’interlocuz­ione con lui è aperta. Ma non è detto che alla fine i due stringano. E infatti lo stesso Calenda a questo proposito anche con gli amici si è mostrato meno ottimista di quanto lo sia per Bonino.

Pizzarotti punta a dare vita a una lista con i Verdi e a tentare l’avventura delle Europee. Il sindaco di Parma finora ha mandato segnali non troppo incoraggia­nti : «Stimo Calenda ma il fatto di avere un nemico comune non basta, bisogna trovare radici in termini valoriali e programmat­ici, ma questa base di partenza, per stare insieme, noi non l’abbiamo vista», ha fatto sapere Pizzarotti all’ex ministro. Il quale comunque non ha rinunciato all’idea di coinvolger­e anche il primo cittadino di Parma nell’avventura. Infatti, è vero che alle elezioni europee vige un sistema proporzion­ale che scoraggia le alleanze, ma è altrettant­o vero che per entrare nel Parlamento di Strasburgo occorre superare il quorum del 4 per cento. Un traguardo che né Pizzarotti e i Verdi da una parte, né +Europa dall’altra possono essere sicuri di raggiunger­e. E questa incertezza gioca a favore di Calenda. L’ex ministro, del resto, non si stanca mai di ripetere il suo mantra per convincere i renitenti al listone: «Non c’è nessuna ragione per dividersi, perché uniti si vince».

Ma Calenda sta lavorando alacrement­e anche sul fronte del Partito democratic­o che, dopo una iniziale fase di diffidenza, sembra aver imboccato la strada indicata dal Manifesto europeista. Per questa ragione l’ex ministro dello Sviluppo economico giovedì prossimo terrà un’iniziativa pubblica con Nicola Zingaretti. Cioè con il probabile futuro segretario del Pd. I due saranno insieme a Verona nel tentativo di riuscire a far guadagnare terreno al centrosini­stra anche in una regione a trazione leghista.

E il governator­e del Lazio ha deciso quale sarà uno dei suoi primi passi una volta eletto alla segreteria del Partito democratic­o: promuoverà due incontri, uno con i leader di +Europa (Bonino e Della Vedova), l’altro con il sindaco Pizzarotti. Muovendosi nel solco tracciato da Calenda, Zingaretti chiederà ai suoi interlocut­ori di dargli una risposta sul listone unitario perché il 26 maggio è sempre più vicino e non c’è tempo da perdere.

Peraltro, si ragiona nello staff del presidente della Regione Lazio, non è affatto detto che la legislatur­a prosegua. La situazione potrebbe precipitar­e e in quel caso Zingaretti, da neosegreta­rio del Pd, come ha detto in una intervista a Lucia Annunziata, chiederebb­e di andare alle elezioni. Il listone quindi potrebbe servire non solo per le Europee ma pure per le Politiche.

E pare che anche Gentiloni (candidato a diventare il futuro presidente del Pd con la segreteria Zingaretti) sia d’accordo con questa linea. Sembra quindi avverarsi la previsione di Enrico Letta: «Carlo e Nicola troveranno un modo per lavorare assieme mettendo da parte i rispettivi ego».

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