Corriere della Sera

Il Consiglio europeo e quella scelta di Renzi

- Sandro Gozi Paolo Valentino

Caro direttore, in riferiment­o al commento di Paolo Valentino su «Renzi “pentito” della scelta di Mogherini», in cui si parla del presunto errore per la mancata nomina di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio europeo, vorrei precisare che l’allora presidente Matteo Renzi non ha mai escluso nessuna ipotesi rispetto alle nomine alle alte cariche europee. L’ipotesi di Letta alla presidenza del Consiglio europeo non è mai stata sul tavolo. E in più di una circostanz­a l’ipotesi di assegnare la presidenza del Consiglio a un italiano venne tassativam­ente esclusa in ragione della presenza di un italiano alla guida della Banca centrale europea. Tra le tante ipotesi circolate mai né Merkel né Hollande avanzarono la candidatur­a di Enrico Letta. Per i noti equilibri politici, di genere e geografici, quindi, non è mai stata in campo una candidatur­a italiana. Per la presidenza del Consiglio europeo, in area socialdemo­cratica era invece in campo l’ipotesi di Helle Thorning-schmidt, ex premier danese. Ed era necessario affidare un alto incarico anche a un esponente dell’europa orientale. Per questo, la scelta italiana cadde sull’incarico di Alto rappresent­ante. Peraltro, la speranza e le ragioni alla base di questa scelta riguardava­no l’importanza e la necessità — giustament­e ricordata da Paolo Valentino, e che rimane tuttora — di porre le basi di un inizio di politica estera comune, in particolar­e in zone strategich­e per l’italia come il Mediterran­eo e l’africa. Obiettivo che rimane strategico nel 2019. Prendo atto delle osservazio­ni dell’ex sottosegre­tario Sandro Gozi. Sulla base delle fonti che ho avuto, confermo la mia versione.

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