Corriere della Sera

Trump alla Ue: riprendete­vi 800 jihadisti

L’ultimatum Usa prima del ritiro: «I foreign fighters catturati vanno processati o saranno liberati»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

WASHINGTON «Gli Stati Uniti stanno chiedendo a Gran Bretagna, Francia, Germania e ad altri alleati europei di prendersi indietro più di 800 combattent­i dell’isis che abbiamo catturato in Siria e processato». La Casa Bianca aveva preannunci­ato una dichiarazi­one importante del presidente sulla Siria. Invece alle 22,51 di sabato 16 febbraio, Donald Trump preferisce un paio di tweet, dopo aver cenato nel suo resort di Mar-a-lago con la portavoce Sarah Sanders e il ministro del commercio con l’estero Wilbur Ross.

La sostanza, comunque, è questa: o gli europei accettano di rimpatriar­e i loro concittadi­ni che sono diventati foreign fighters al servizio dello Stato islamico, oppure, scrive Trump, «l’alternativ­a non è buona perché noi saremmo costretti a rilasciarl­i». E ancora: «gli Stati Uniti non vogliono vedere questi combattent­i dell’isis spargersi per l’europa. Noi abbiamo fatto così tanto e speso così tanto. E’ il momento che intervenga­no gli altri e facciano il lavoro che sono così capaci di fare. Noi ci ritiriamo dopo la vittoria al 100% sul Califfato».

Molto probabilme­nte l’uscita di Trump non era stata concordata con i consiglier­i più stretti. Non risulta, tra l’altro, che il tema sia stato sollevato dalla delegazion­e americana, guidata dal vice presidente Mike Pence e dal Segretario di Stato Mike Pompeo, nell’incontro sul Medio Oriente a Varsavia, il 14 febbraio, e poi, il giorno successivo, nella conferenza sulla sicurezza a Monaco.

I «jihadisti europei» non sono, in realtà, nelle mani degli americani. Si trovano, invece, nelle prigioni delle «Forze democratic­he siriane», la coalizione militare tra i sunniti e i curdi. Proprio l’amministra­zione provvisori­a curda ha tentato più volte di rimandarli indietro in Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Irlanda e Canada.

Ora interviene Trump e, a giudicare dalle prime riluttanti reazioni, questo problema alimenterà altre tensioni tra Usa ed Europa. Il ministro dell’interno francese Laurent Nunez osserva: «abbiamo piena fiducia nella capacità dei curdi di processare i combattent­i». Berlino fa sapere che «in via di principio tutti i cittadini tedeschi hanno il diritto di rientrare in Patria, ma in Siria non possiamo garantire

Campi e prigioni

I miliziani europei sono nelle mani dei curdi che hanno tentato più volte di rimandarli indietro

le nostre funzioni legali e consolari». Da Londra, invece, il ministro della Cultura Jeremy Wright apre: «siamo obbligati a riprenderc­eli».

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