Corriere della Sera

Bus contro la volante della polizia L’ipotesi dell’autista al telefono

Si indaga per capire se è stato un colpo di sonno o imprudenza. Due feriti

- Di Gianni Santucci

La scheda

● Ieri mattina, poco dopo le 7, in piazzale Cadorna, nel pieno centro di Milano, un autobus della linea 61 ha urtato due volanti della polizia ferme a bordo della strada, scagliando­le verso il gruppo dei poliziotti che si trovava lì a fianco

● Due agenti sono stati colpiti in pieno da una delle auto che li ha travolti e schiacciat­i, provocando loro fratture, in un caso molto gravi, agli arti inferiori

● Si indaga per capire se il conducente del mezzo pubblico sia stato vittima di un colpo di sonno o stesse telefonand­o: il suo smartphone è stato sequestrat­o MILANO Stanno incrociand­o i dati delle telefonate, l’invio di sms, i segnali di Whatsapp e delle altre applicazio­ni, con l’obiettivo di ricostruir­e una cronologia dettagliat­a della vita di quel cellulare tra le 7 e le 7.30 di ieri: per capire se l’autista dell’atm lo avesse in mano, e lo stesse usando, intorno alle 7.15, quando l’autobus che guidava, linea 61, appena superato piazzale Cadorna, avanzando sul viale largo e deserto del centro di Milano ha piegato leggerment­e sulla destra e senza frenare ha travolto due auto della polizia parcheggia­te, le ha spinte l’una contro l’altra, schiaccian­do e urtando tre poliziotti che, con altri sette colleghi, erano in piedi vicino alle macchine. Avevano appena preso servizio per il «controllo del territorio», turno 713.

Il più grave, 25 anni, è stato portato in ospedale con fratture esposte molto serie ad entrambe le gambe; il secondo, stessa età, ha una caviglia rotta. Entrambi sono poliziotti in prova. Il terzo agente, 29 anni, è stato dimesso già ieri, aveva solo qualche contusione.

La «distrazion­e»

A quell’ora di domenica non c’era traffico tra Foro Bonaparte e la stazione Cadorna. Le immagini delle telecamere di sicurezza del Comune hanno ripreso l’incidente sulla piazza quasi deserta: si vedono i poliziotti intorno alle auto parcheggia­te lungo il marciapied­e, «poi il bus entra nell’inquadratu­ra e avanza verso via Paleocapa — racconta al Corriere chi ha visto il filmato —. Una trentina di metri dopo dovrebbe accostare per la fermata, ma sembra come se abbia stretto prima, e senza rallentare tampona la prima auto, sul posteriore sinistro».

L’impatto è violento: lamiere piegate, vetri in frantumi, una ruota spaccata. «Dopo lo scontro, il bus torna per reazione verso il centro della strada e si ferma». A quel punto i poliziotti sono stati già colpiti e schiacciat­i. Urlano per il dolore. Sanguinano. I loro colleghi cercano di capire cosa stia accadendo, allertano la centrale della questura, chiamano i soccorsi. Poco dopo si sentono le sirene delle Volanti e quelle delle ambulanze.

L’inchiesta però si concentra sui pochi secondi prima dello scontro. A osservare la dinamica, «sembra proprio che si sia trattato di una distrazion­e». È quello che stanno accertando gli investigat­ori del Nucleo radiomobil­e della Polizia locale.

La «scatola nera»

Le ipotesi sulle quali lavorano gli investigat­ori è che l’autista stesse usando il cellulare, o che abbia avuto un colpo di Castello Sforzesco Galleria Vittorio Emanuele II Basilica di Sant'ambrogio

DUOMO sonno. Sembra al momento improbabil­e che si sia trattato di un malore, come ha sostenuto l’azienda in un primo momento, anche perché il guidatore (36 anni, aveva riposato il 14 febbraio, ieri mattina aveva preso servizio da un paio d’ore) dopo l’incidente è stato portato in ospedale ed era in buone condizioni di salute, a parte un forte choc. «Ho passato il semaforo o poi non ricordo più niente», ha accennato ai primi poliziotti in strada, appena dopo l’impatto.

Immagini «scomparse»

Oggi arriverann­o i risultati degli esami per escludere che l’autista avesse bevuto o usato qualche droga (gli ultimi controlli fatti dall’atm, alla fine dello scorso anno, erano tutti negativi). Altri elementi potrebbero emergere da una sorta di «scatola nera» installata sull’autobus, che registra dati su velocità, accelerazi­oni, frenate.

C’è invece un «buco» nelle immagini: almeno una delle telecamere dell’autobus non era in funzione, o non ha trasmesso i dati, o comunque ieri i tecnici si sono resi conto di non avere il filmato da consegnare alla Polizia locale e alla Procura. Oggi faranno un tentativo di «recupero».

Il sequestro L’incidente in pieno centro: lo smartphone del guidatore è stato sequestrat­o

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