Corriere della Sera

Serve un passo di lato da parte di tutti per recuperare Maurito

- Di Mario Sconcerti

La piccola sorpresa della giornata viene ancora dall’inter, non è Icardi, ma ci gira intorno: l’inter ha segnato due gol, erano nove partite di campionato che non accadeva, ne segnava meno o nessuno. Questo le ha riportato addosso il campionato, soprattutt­o il Milan, oggi una squadra quasi completa. Su Icardi il difficile viene adesso. La risposta di nervi è stata esaurita, ora si tratta di fare tutti un passo di lato, restano comunque quattordic­i partite da giocare e Icardi va usato, altrimenti il danno diventa doppio. Consiglier­ei di far entrare Spalletti il meno possibile sull’argomento. Non è il suo ruolo, vorrebbe dire ma non può, diventa quasi incomprens­ibile. Spalletti sa che la squadra non gradisce in questo momento Icardi. Così, comunque, non può gradirlo nemmeno lui. Come si muove sbaglia. È una vicenda senza precedenti che va oltre il calcio. Tocca gestirla alla società, a chi è al di sopra della squadra. Sta arrivando intanto il primo vero momento delicato nella stagione della Juventus, la partita di Champions con l’atletico Madrid. Il peso della partita sta nella sua importanza, chi perde esce. La Juve è migliore dell’atletico, ma in due partite non è automatico dimostrarl­o, in trentotto sì. La Juve ha Cristiano Ronaldo, ma nell’atletico gioca uno dei pochissimi fuoriclass­e rimasti, Griezmann, ed è allenato da un tecnico che tiene il campo con la stessa arroganza intelligen­te di Allegri. Il calcio spagnolo sta cambiando generazion­e, ha più ricordi che promesse, ma gioca bene perché continua a trovare nel calcio il senso del divertimen­to. I suoi ragazzi si abituano alle geometrie dei piccoli spazi, quindi dei passaggi obbligati fin da piccoli, il calcio a cinque è ormai da loro una vera cultura popolare. Io credo che la Juve sia la squadra migliore oggi in Europa, la più completa e la meglio costruita, dove i fuoriclass­e in attacco (Ronaldo) si accoppiano a quelli di centrocamp­o (Pjanic, Khedira) e ai centrali difensivi (Bonucci e soprattutt­o Chiellini). Ma proprio perché deve vincere, a livello di ottavi, l’atletico è forse il peggior avversario possibile. È secondo in classifica, subisce pochi gol (17), picchia e corre molto.

Non si vergogna a chiudersi. A proposito di Champions, e tornando per un attimo a Icardi, credo sia definitiva­mente chiuso il vuoto di Milano. Il prossimo anno è molto probabile che le squadre in Champions saranno di nuovo due, come è stato per quasi tutta la storia. Anche se la Roma è una squadra ideale per un torneo breve dalla qualità altissima, dove contano anche i continui cambi di programma di chi guida.

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