I nuovi capitani
Perisic e Nainggolan trascinano l’inter che dopo 53 giorni riconquista San Siro
Non c’è Icardi (in campo), ma ci sono Perisic e Nainggolan. L’inter vince ancora, terza volta di fila Coppa compresa, si scrolla di dosso il Milan che si era avvicinato sino a un punto e ritrova i due leader più attesi e misteriosamente spariti nella prima parte di stagione. Il caparbio croato scappa alla guardia di Bereszynski e confeziona l’assist per l’1-0 di D’ambrosio, il belga tanto discusso e spesso discutibile s’inventa un destro dal limite che regala il gol della vittoria dopo il momentaneo pareggio di Gabbiadini.
La Samp, alla terza sconfitta di fila, torna a casa con qualche rimpianto: per il possibile 0-1 sul piede di Defrel e sventato dal neo capitano Handanovic a inizio ripresa, per una spinta ai danni di Ekdal prima del 2-1 di Nainggolan su cui Giampaolo si è molto lamentato, soprattutto per una partita giocata bene sia nella fase di possesso che in quella di non possesso ma condita da una colpevole sufficienza negli ultimi venti metri.
L’inter è meno organizzata e la sua manovra meno fluida, però è tosta, determinata, vogliosa di dimostrare al mondo che c’è un orizzonte anche senza Icardi, il centravanti finito ai margini. Tutti, almeno questa è l’impressione, ci mettono qualcosa in più del solito: coraggio, grinta, sprint. I nerazzurri non perdono mai il contatto dalla partita, anche quando la Samp spinge e in campo si allunga, anche dopo il pareggio lampo di Gabbiadini, appena entrato per Saponara. Una squadra umile e determinata, impreziosita dal talento dei suoi campioni. Perisic è imprendibile; Nainggolan, dopo Parma, fornisce un’altra prestazione confortante. La rete, benedetta dalla Var, è il premio alla fine di una notte di sofferenza. L’inter vince in casa dopo 53 giorni. La lotta per la Champions sarà dura, ma il gruppo — con o senza Maurito — sembra pronto ad affrontarla nel migliore dei modi.
Gli spallettiani, che si presentano con Gagliardini sulla linea mediana a fianco di Brozovic, faticano a costruire il gioco e tendono a allungarsi, però nel primo tempo, giocato a basso ritmo da tutte e due le squadre, costruiscono le occasioni migliori, soprattutto una girata di testa firmata da Perisic e una fuga di Lautaro Martinez conclusa con un tiro fiacco. Il gol di Skriniar,
Nerazzurri Gabbiadini risponde a D’ambrosio Il Ninja chiude
una bella girata al volo nei minuti di recupero, è vanificato dalla posizione di D’ambrosio, che aveva fornito l’assist al compagno. La Sampdoria è più corta e dinamica, soprattutto sfrutta la superiorità numerica in mezzo al campo, affidando a Saponara il compito di innescare le punte. I blucerchiati fanno tutto abbastanza bene sino al limite dell’area, ma si perdono davanti a Handanovic.
Nella ripresa le squadre si allungano in fretta e le occasioni si moltiplicano su entrambi i fronti. La Samp dà l’impressione di poter prendere il sopravvento, ma ai ragazzi di Giampaolo mancano un po’ di furbizia e malizia. L’inter rabbiosa non molla un centimetro e in certi momenti attacca con furia. Lautaro, decisivo nelle ultime due partite, stavolta non incide. Poco male. Ci pensano D’ambrosio e Nainggolan. La gente di San Siro festeggia felice, quasi liberata. C’è un’inter oltre Icardi.