Corriere della Sera

Pro Piacenza allo sbando, gioca in 7 e subisce 20 gol

In C con il Cuneo schierato il massaggiat­ore. Santacroce: «Potevamo fermarci a 5 reti, ma era peggio»

- Maria Strada

Albert Camus, scrittore e portiere, diceva che «non c’è posto al mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio». Ma non sapeva di Cuneo-pro Piacenza, dove gli emiliani hanno giocato con il numero minimo di calciatori, sette (e mezzo) e perso 20-0. Roba da dilettanti? No: era serie C, calcio profession­istico.

«Se fosse finita 5-0 se ne sarebbe parlato per un giorno e basta, ma se permettono a una qualsiasi squadra di giocare in sette in questa maniera, senza società, senza fisioterap­ista… È serie C, qui non si scherza. Se si creano queste cose è normale che il calcio declini», spiega il capitano del Cuneo Fabiano Santacroce, uno che «queste cose» le ha vissute ai tempi del fallimento del Parma, in serie A, nel 2015. «Queste cose» sono la situazione del Pro Piacenza, club in smobilitaz­ione che ha perso le ultime tre partite a tavolino e che, per evitare la radiazione e provare a salvare almeno il titolo sportivo, si è presentato in Piemonte con sette ragazzini. Anzi, all’inizio sei e un massaggiat­ore classe 1980, visto che uno degli atleti aveva dimenticat­o a casa i documenti.

E allora, con un uomo con il numero 11 attaccato alla maglia con del nastro adesivo, ecco il Pro Piacenza in campo. E 16 gol subiti solo nei primi 45’. «Sarà l’ultima farsa: è un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti», tuona il presidente della Figc Gabriele Gravina. «Violata la lealtà sportiva in modo inverecond­o», aggiunge il n. 1 della Lega Pro Francesco Ghirelli, mentre il sindacato calciatori (Aic) di Damiano Tommasi chiede «l’esclusione al più presto» degli sconfitti.

Solo giovedì, però, la Lega Pro, su input della Federcalci­o, aveva riprogramm­ato il calendario degli emiliani, che si erano visti sospendere le partite in gennaio per non essere radiati come il Matera. Insomma, un vero tormento questa stagione.

Il Pro Piacenza doveva scendere in campo per forza, e lo ha fatto. Con dei ragazzi che non ricorderan­no certo volentieri l’esordio tra i grandi. «Ma ci siamo parlati sia prima che dopo la gara — ha continuato Santacroce —. Abbiamo detto loro che tra i profession­isti sarebbe stata una partita vera, in certi casi Distinta

In formazione per il Pro Piacenza solo 7 giocatori bisogna anche accettare di prendere venti gol, avrebbero potuto anche essere 50. Loro erano tranquilli».

Anche il Cuneo ha rischiato: sarebbe una squadra da playoff, ma ha sette punti di penalizzaz­ione — contro gli otto di Pro Piacenza e Lucchese — per guai economici, ora risolti. «Stiamo continuand­o a creare dei mostri, io ne ho avuto la prova anche a Parma — ricorda il difensore e capitano del Cuneo — queste situazioni stanno continuand­o ad accadere, bisogna avere più controlli a inizio anno. Siamo a un punto difficile, dove le decisioni serie e importanti devono essere prese prima dell’inizio della stagione, e non certo a metà».

Le istituzion­i

La Figc: «Farsa»; la Legapro: «Violata lealtà sportiva»; l’aic: «Al più presto l’esclusione »

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