Corriere della Sera

Regala la prima gloria a Cremona

La Vanoli batte con merito Brindisi. Per il coach è il terzo trionfo personale

- DAL NOSTRO INVIATO Roberto De Ponti Gaia Piccardi

Eccola, l’occasione che passa e che chissà se tornerà. E a coglierla è l’unico che sapeva già come si fa a vincere. Cremona alza la sua prima, storica, Coppa Italia ma a spiegarle come poteva arrivarci c’è Meo Sacchetti, l’allenatore che già era riuscito nell’impresa altre due volte, 2014 e 2015, portando Sassari là dove non era mai arrivata prima. E la prima Coppa fu l’anticipo del triplete.

Per una squadra ripescata dalla A2 giusto un anno e mezzo fa, il trionfo di Firenze è di quelli da conservare. E poco importa che la vittoria nell’ultima sfida sia arrivata contro un’avversaria dal pedigree altrettant­o impalpabil­e, anzi. L’happy Casa Brindisi è stata avversaria degnissima, meritevole quasi quanto la Vanoli di sollevare un trofeo che le grandi hanno snobbato sul campo, problemi loro.

È però quel «quasi» a fare la differenza: per capirci, nell’83-74 finale, Brindisi ha perso di 5 punti il primo quarto, di 3 il secondo e il terzo e ha vinto di 2 — inutilment­e — l’ultimo. Sempre vicini, mai alla pari. Perché se decidi di giocare con Cremona al gioco di Cremona, alla fine vince Cremona.

La pallacanes­tro di Sacchetti è una cosa semplice ma maledettam­ente efficace: primo, bisogna fare canestro; secondo, se la squadra ti mette in condizione di tirare, tira senza paura: vedrai che farai canestro; terzo, corri, i tuoi compagni correranno assieme a te; quarto, sentiti libero; quinto, ricordati che alla fine è solo un gioco. Ha funzionato.

A indicare la rotta sono state le due triple iniziali di Travis Diener, quasi 37enne pretoriano di Meo (c’era anche a Sassari), poi il capitano, stravolto dalle fatiche di 24 ore prima, si è afflosciat­o, ma il segnale era chiaro: andiamo a vincere. Mentre Brindisi stava in piedi con due giocatori, John Brown III (21 punti alla fine) e Adrian Banks, a Cremona segnavano tutti. Hai voglia a difendere: chiudi su uno, tira quell’altro. E segna: il primo strappo è arrivato a fine primo quarto, due tiri da 3 di Aldridge e Crawford, Vanoli avanti di 5 (23-18).

Da lì Cremona non si è più voltata indietro: nel secondo quarto 5 canestri dall’arco (e da dove altrimenti?) divisi tra Saunders, Ruzzier, Crawford e Aldridge hanno spinto Brindisi a distanza di sicurezza. E ogni volta che gli avversari si avvicinava­no, a turno erano Ricci (6 punti in fila), Ruzzier (canestri fondamenta­li) e Drew Crawford (18 punti e titolo di Mvp), figlio dell’ex arbitro Nba Dan Crawford, a ricacciarl­i indietro. Gaffney (19 punti, di cui 13 nell’ultimo quarto) è stato l’ultimo ad arrendersi. Poi è stata l’apoteosi di Cremona. Sì, Sacchetti sa come si fa. La festa

La Vanoli Cremona viene premiata dopo aver conquistat­o la Coppa Italia di basket; in finale ha sconfitto Brindisi 83-74 (Ciamillo e Castoria) Cecchinato, che ha nel rosso il terreno d’elezione (Budapest e Umago, nel 2018, erano stati vinti sulla stessa superficie) e spezza un piccolo digiuno azzurro risalente a Los Cabos l’agosto scorso, quando era stato Fognini ad alzare le braccia al cielo. Sorridono Marco, che aveva iniziato la stagione con il dritto giusto sbucando nella semifinale di Doha sul veloce ma poi aveva deluso all’australian Open, e anche la classifica mondiale: da oggi l’azzurro sale al numero 17 (best ranking), diventando il quinto italiano della storia come piazzament­o (Camporese, Gaudenzi e Seppi si sono fermati al numero 18), il secondo dietro Fabio Fognini (numero 15), la cui stagione sulla terra non riesce a decollare. Ma il tennis è generoso e offre occasioni a raffica. Da oggi si gioca a Rio de Janeiro, in Brasile, nell’atp 500 di cui l’austriaco Thiem è testa di serie numero uno davanti all’attacco a due punte italiano: Fognini e Cecchinato. Il favorito numero quattro è l’argentino Schwartzma­n, campione in carica, totalmente decodifica­to dal Ceck che affronta lo sloveno Bedene al debutto. Nell’aria buone sensazioni.

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Gioia Marco Cecchinato, 26 anni
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