Oggi la super Luna (più vicina alla Terra)
Oggi è piena e alle 10.07 orbiterà nel punto più vicino alla Terra E nel 2019 verrà visitata da sette sonde
Una superluna dominerà il cielo questa sera. E sarà la più grande e luminosa delle tre superlune che segnano il calendario 2019: la prima l’abbiamo vista in gennaio e la prossima apparirà il 21 marzo. Ma il record di oggi (dalle 10.07) è legato alla coincidenza della fase di Luna piena con la sua posizione nel punto più vicino alla Terra (356.760 chilometri) della sua orbita ellittica. Un occhio sensibile potrà cogliere una diametro del 14 per cento più grande rispetto a quando l’astro si trova nel punto più lontano e una luminosità maggiore del 30 per cento. Un vero spettacolo da non perdere senza il timore di conseguenze nefaste come si credeva in passato. Ma quest’anno la Luna segna un altro record perché addirittura sette sonde automatiche di varie nazioni danno l’assalto alla «magnifica desolazione», come la descrisse Edwin Aldrin che cinquant’anni fa imprimeva la prima impronta umana sulle sabbie seleniche assieme a Neil Armstrong.
Le grandi potenze, dagli Stati Uniti, alla Russia, alla Cina all’europa si stanno preparando per costruire lassù una colonia ma intanto è necessario esplorare meglio l’ambiente in cui si vivrà. I protagonisti, però, oltre alle agenzie spaziali, sono i privati.
Così, dopo che in gennaio la Cina è sbarcata con la sonda Chang’e-4 e il robottino Yutu-2 per la prima volta nella faccia nascosta del nostro satellite naturale, ora sono gli israeliani sulla rampa di lancio di Cape Canaveral da dove partiranno entro febbraio con un vettore Falcon-9 di Space X. Da una decina d’anni la società privata non profit Spaceil nata da tre giovani ingegneri, stava organizzando l’impresa che ora porterà una sonda di 180 chilogrammi ad appoggiare sue gambe nel Mare della Serenità. Una camera ad alta risoluzione trasmetterà immagini e video del panorama mentre un strumento scientifico misurerà le anomalie magnetiche della zona. La Nasa ha fornito pure un riflettore laser utile alle sonde per stabilire con precisione la posizione. Affascinante sarà il risultato della sonda tedesca Alina costruita dal gruppo Ptscientist formata da giovani imprenditori spaziali che hanno unito le risorse fornite da Vodafone, Red Bull, Omega, Audi e il fabbricante di scarpe On. Compirà l’allunaggio tra le colline Taurus-littrow dove alla fine del 1972 era atterrato il Lem Challenger con a bordo Eugene Cernan e il geologo Harrison Schmitt. Era l’ultima missione umana e avremo la possibilità di rivedere ciò che i due hanno lasciato, compresa la loro auto elettrica.
Ma anche l’india si sta concentrando sull’obiettivo e in aprile l’agenzia di stato Isro farà volare la pesante sonda Chandrayaan-2 di oltre tre tonnellate dalla quale scenderà un minuscolo rover su sei ruote per indagare il circondario al Polo Sud.
Un’altra iniziativa privata americana e canadese, la Moon Express, sta intanto completando Lunar Scout che porterà un piccolo telescopio sempre al Polo Sud lunare sulla montagna Malaperta assieme ad un retroriflettore laser italiano dell’infn di Frascati e delle ceneri umane fornite dalla società Celestis.
Verso la fine dell’anno, poi, saranno ancora le grandi agenzie governative a tornare sulla scena. La Cina arriverà nell’oceano delle tempeste e la sonda raccoglierà due chilogrammi di suolo che spedirà con un’altra mini-sonda verso la Terra. Altrettanto complessa sarà la missione russa Glob-1 (il cui lancio dovrebbe slittare). L’obiettivo e una zona vicina al Polo Nord dove si perforerà il suolo con la lunga una trivella costruita dal gruppo italiano Leonardo. La Luna, insomma, è sempre più vicina.