Mossa della Ue: più finanziamenti a favore della Tav
Chiamparino: Bruxelles pronta a coprire il 50% di 1,7 miliardi. La spinta per i bandi
Più finanziamenti europei alla Tav. L’unione ha confermato la disponibilità a finanziare al 50% non solo il tunnel di base della Torino-lione, ma anche le tratte nazionali di avvicinamento. In questo modo si dimezzerebbe per l’italia il costo della tratta nazionale. Così salta l’analisi costi-benefici.
Il fulmine a ciel sereno che rimette in discussione l’analisi costi-benefici sulla Tav arriva alle 15.48 di ieri pomeriggio e a scagliarlo è Sergio Chiamparino. Alla vigilia del cda di Telt, la società italofrancese che oggi dovrebbe deliberare i nuovi bandi da 2,3 miliardi per due nuovi lotti della linea transfrontaliera, il governatore del Piemonte annuncia: «Il vicepresidente della Regione Auvergne-rhône-alp, Étienne Blanc, mi ha comunicato che in una riunione con la Commissione, l’unione europea ha confermato la disponibilità a finanziare al 50% non solo il tunnel di base della Torino-lione, ma anche le tratte nazionali di avvicinamento. In questo modo si dimezzerebbe per l’italia il costo della tratta nazionale, da 1,7 miliardi a 850 milioni, e si abbasserebbe di un ulterio- re 10% il costo del tunnel di base». Il collegamento italiano in questione è la linea che collega Torino a Susa-bussoleno (40 chilometri). C’è poi la sezione transfrontaliera che va da Susa a Saint-jean-de-maurienne (8,6 miliardi, 65 chilometri di cui l’89% in galleria) e la parte francese da Saintjean-de-maurienne a Lione (7 miliardi per 137 chilometri). I costi dimezzati rimettono così in discussione anche le 80 pagine di studio del professor Marco Ponti commissionato dal ministro Danilo Toninelli.
Oggi a Parigi Telt dovrebbe deliberare le due gare d’appalto per la realizzazione dell’intero tratto francese del traforo, i tre quarti dell’opera, cioè 45 dei 57,5 chilometri totali. «Una ragione in più perché la società dia il via libera ai bandi e perché il governo Contesalvini-di Maio metta da parte le pantomime elettorali, che mettono a rischio i finanziamenti europei, e si assuma la responsabilità politica di dare il via libera all’opera», attacca Chiamparino. Ma il governatore non è solo. A chiedere di proseguire sono anche le madamin promotrici del comitato «Sì Torino va
Il vertice Oggi a Parigi il cda della società Telt che discute delle gare sui lavori per la Torino-lione
avanti»: «Confidiamo fortemente nel vostro senso di responsabilità nel proseguire l’opera, che è legge dello Stato», auspicano in una lettera spedita ieri a Hubert du Mesnil e Mario Virano, presidente e direttore generale di Telt. «Non esistono le condizioni per continuare a tenere in sospeso — dicono — le gare d’appalto». Con loro anche l’associazione Osservatorio 21 e «Sì Tav Sì Lavoro» dell’ex sottosegretario ai trasporti Mino Giachino.
Il governo dal canto suo continua a tentennare. Dal ministero dei Trasporti ribadiscono che il professor Pierluigi Coppola, consulente della Struttura Tecnica di Missione del ministero, ha confermato «di non essere l’autore della tabella circolata nei giorni scorsi sulla stampa recante numeri favorevoli al progetto del Tav». La Lega però incalza: «Sulle grandi opere i fondi ci sono ora servono decisioni politiche», esorta il sottosegretario all’economia, il leghista Massimo Garavaglia, convinto che l’opera «non può essere vista solo come un collegamento tra Torino e Lione ma va valutata come un collegamento all’interno dell’europa».
La notizia del dimezzamento dei costi e dello sblocco dei bandi Tav scalda gli animi dei grillini in Piemonte: «Se martedì dovesse partire un solo appalto Tav ci faremo sentire forte e chiaro. E uso il plurale perché so che siamo in tanti», scrive Francesca Frediani, valsusina, consigliere regionale M5S in Regione.