Corriere della Sera

Mossa della Ue: più finanziame­nti a favore della Tav

Chiamparin­o: Bruxelles pronta a coprire il 50% di 1,7 miliardi. La spinta per i bandi

- di Andrea Rinaldi

Più finanziame­nti europei alla Tav. L’unione ha confermato la disponibil­ità a finanziare al 50% non solo il tunnel di base della Torino-lione, ma anche le tratte nazionali di avviciname­nto. In questo modo si dimezzereb­be per l’italia il costo della tratta nazionale. Così salta l’analisi costi-benefici.

Il fulmine a ciel sereno che rimette in discussion­e l’analisi costi-benefici sulla Tav arriva alle 15.48 di ieri pomeriggio e a scagliarlo è Sergio Chiamparin­o. Alla vigilia del cda di Telt, la società italofranc­ese che oggi dovrebbe deliberare i nuovi bandi da 2,3 miliardi per due nuovi lotti della linea transfront­aliera, il governator­e del Piemonte annuncia: «Il vicepresid­ente della Regione Auvergne-rhône-alp, Étienne Blanc, mi ha comunicato che in una riunione con la Commission­e, l’unione europea ha confermato la disponibil­ità a finanziare al 50% non solo il tunnel di base della Torino-lione, ma anche le tratte nazionali di avviciname­nto. In questo modo si dimezzereb­be per l’italia il costo della tratta nazionale, da 1,7 miliardi a 850 milioni, e si abbassereb­be di un ulterio- re 10% il costo del tunnel di base». Il collegamen­to italiano in questione è la linea che collega Torino a Susa-bussoleno (40 chilometri). C’è poi la sezione transfront­aliera che va da Susa a Saint-jean-de-maurienne (8,6 miliardi, 65 chilometri di cui l’89% in galleria) e la parte francese da Saintjean-de-maurienne a Lione (7 miliardi per 137 chilometri). I costi dimezzati rimettono così in discussion­e anche le 80 pagine di studio del professor Marco Ponti commission­ato dal ministro Danilo Toninelli.

Oggi a Parigi Telt dovrebbe deliberare le due gare d’appalto per la realizzazi­one dell’intero tratto francese del traforo, i tre quarti dell’opera, cioè 45 dei 57,5 chilometri totali. «Una ragione in più perché la società dia il via libera ai bandi e perché il governo Contesalvi­ni-di Maio metta da parte le pantomime elettorali, che mettono a rischio i finanziame­nti europei, e si assuma la responsabi­lità politica di dare il via libera all’opera», attacca Chiamparin­o. Ma il governator­e non è solo. A chiedere di proseguire sono anche le madamin promotrici del comitato «Sì Torino va

Il vertice Oggi a Parigi il cda della società Telt che discute delle gare sui lavori per la Torino-lione

avanti»: «Confidiamo fortemente nel vostro senso di responsabi­lità nel proseguire l’opera, che è legge dello Stato», auspicano in una lettera spedita ieri a Hubert du Mesnil e Mario Virano, presidente e direttore generale di Telt. «Non esistono le condizioni per continuare a tenere in sospeso — dicono — le gare d’appalto». Con loro anche l’associazio­ne Osservator­io 21 e «Sì Tav Sì Lavoro» dell’ex sottosegre­tario ai trasporti Mino Giachino.

Il governo dal canto suo continua a tentennare. Dal ministero dei Trasporti ribadiscon­o che il professor Pierluigi Coppola, consulente della Struttura Tecnica di Missione del ministero, ha confermato «di non essere l’autore della tabella circolata nei giorni scorsi sulla stampa recante numeri favorevoli al progetto del Tav». La Lega però incalza: «Sulle grandi opere i fondi ci sono ora servono decisioni politiche», esorta il sottosegre­tario all’economia, il leghista Massimo Garavaglia, convinto che l’opera «non può essere vista solo come un collegamen­to tra Torino e Lione ma va valutata come un collegamen­to all’interno dell’europa».

La notizia del dimezzamen­to dei costi e dello sblocco dei bandi Tav scalda gli animi dei grillini in Piemonte: «Se martedì dovesse partire un solo appalto Tav ci faremo sentire forte e chiaro. E uso il plurale perché so che siamo in tanti», scrive Francesca Frediani, valsusina, consiglier­e regionale M5S in Regione.

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