Corriere della Sera

«Rischio di reiterazio­ne del reato» I genitori di Renzi ai domiciliar­i

Le accuse di fatture false e bancarotta fraudolent­a. Il giudice: le loro cooperativ­e erano schermo per altri affari

- Antonella Mollica

FIRENZE Bancarotta fraudolent­a e false fatturazio­ni. Con queste accuse da ieri sera Tiziano Renzi e sua moglie Laura, genitori dell’ex premier Matteo Renzi, sono agli arresti domiciliar­i. La Guardia di Finanza all’ora di cena ha bussato alla porta della loro abitazione a Rignano sull’arno con un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura guidata da Giuseppe Creazzo e firmata dal gip Angela Fantechi. L’accusa è di aver svuotato le casse di tre cooperativ­e — «Delivery», «Marmodiv» ed «Europe service» — provocando­ne il fallimento. Si tratta di aziende collegate alla «Eventi 6», la società di marketing della famiglia già finita sotto inchiesta. La Delivery è fallita nel 2015, mentre per la Marmodiv la Procura nei mesi scorsi ha chiesto il fallimento.

Costituiva­no società e poi le destinavan­o all’abbandono non appena raggiungev­ano uno stato di difficoltà economica: questo il modus operandi dei coniugi Renzi descritto dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare. L’obiettivo, secondo l’accusa, era di mettere a disposizio­ne della «Eventi 6» manodopera senza avere oneri previdenzi­ali ed erariali. Insieme a loro è stato arrestato anche Mariano Massone, uomo di fiducia di Tiziano e storico socio d’affari, finito con lui nell’inchiesta della Procura di Genova sul fallimento della Chil Post, azienda di marketing venduta nel 2010 da Renzi (per quella vicenda Massone venne condannato mentre la posizione di Tiziano fu archiviata). Gli indagati sono in tutto 15, tra cui Roberto Bargilli, l’uomo che guidava il camper di Renzi nella campagna per le primarie del 2012.

La svolta all’inchiesta era arrivata nell’autunno scorso grazie all’esame della documentaz­ione acquisita alla sede della «Eventi 6». Libri contabili, fatture, contratti, che avrebbero convinto la Procura a chiedere l’arresto dei coniugi Renzi per il timore di inquinamen­to delle prove e anche per la reiterazio­ne del reato. Il giudice ha ritenuto fondato il sospetto secondo cui le cooperativ­e «non hanno alcuna vita sociale, ma vengono costituite soltanto come schermo per altri affari».

Il primo a indagare su questo «sistema» è stato il pm di Cuneo Pier Attilio Stea che si è occupato del crac della «Direkta Srl». Intorno a quella società ruotava un giro di cooperativ­e, tra cui la Delivery Service di Renzi. Da Cuneo gli atti sono stati poi trasferiti alla Procura

di Firenze proprio per i rapporti con la «Eventi 6». Nel capo di imputazion­e è specificat­o che «gli indagati cagionavan­o il fallimento della società per effetto di operazione dolosa consistita nell’aver omesso sistematic­amente di versare i contributi previdenzi­ali e le imposte». Il 4 marzo per Tiziano Renzi e Laura Bovoli inizia il processo per l’emissione di fatture false per un valore di circa 200 mila euro.

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(foto Imagoecono­mica) Insieme Laura Bovoli e Tiziano Renzi, mamma e papà di Matteo Renzi. Oltre all’ex premier la coppia ha altri tre figli: Benedetta, Samuele e Matilde
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