Corriere della Sera

«Rivoluzion­e tradita, non c’è più una visione»

- Tommaso Labate

ROMA «Sono stato dentro i Cinque Stelle e per anni ho avuto a che fare almeno una volta a settimana con Gianrobert­o Casaleggio. Diceva che la Rete era sovrana, su tutto».

Be’, anche oggi la Rete…

«Oggi il Movimento si è affidato a qualche azzeccagar­bugli e fa votare in Rete per difendere quella stessa immunità di un ministro che nel programma elettorale del 2018 avrebbe promesso di abolire. “Occorrerà intervenir­e su quelle prerogativ­e parlamenta­ri che sottraggon­o deputati, senatori e ministri dall’applicazio­ne della giustizia e alle regole che valgono per tutti i cittadini”, scrivevano nel programma. Oggi stanno votando per salvare la leadership di Di Maio».

C’è stato un tempo in cui il professor Paolo Becchi era il custode intellettu­ale dell’ortodossia di Gianrobert­o Casaleggio. Poi quel tempo è finito.

Votano su Salvini, non su Di Maio.

«Votano per Di Maio, per salvare la sua leadership. Pensi che per Casaleggio i leader non esistevano. Esisteva la Rete. Ed era sovrana».

L’eredità di Casaleggio è finita al figlio.

«Il padre entrerà nei libri di storia. Il figlio, vedendo come funziona Rousseau, non mi sembra bravo neanche come tecnico informatic­o».

È diventato un teorico dell’estinzione dei M5S?

«Oggi il Movimento non ha un programma né una visione del mondo. Vive una crisi d’identità da cui esce soltanto se apre un dibattito sano al suo interno».

Lo farà?

«Oggi sono impegnati a consolidar­e Di Maio e il suo cerchio magico».

Se li ricorda gli esordi di Di Maio?

«Una volta passammo un’intera giornata a Pomigliano d’arco, da lui. Si vedeva che aveva delle qualità, lo ammetto».

Se salta la sua leadership, qualcuno lavorerà per sostituirl­o con Di Battista.

«Non credo. Di Battista fa parte del cerchio magico di Di Maio. E poi lui è solo un attore, recitava e recita delle parti scritte per lui. Stop».

Ingeneroso. E poi, scusi, chi avrebbe scritto o scriverebb­e queste parti?

«Gianrobert­o, quando era vivo. Ora va a ruota libera, si muove senza senso politico».

Lei ruppe con Casaleggio prima della sua morte.

«Se la prese perché andai in tv, a Piazzapuli­ta. Rido amaramente se oggi penso che Di Battista va da Barbara d’urso».

Un segno dei tempi.

«Una rivoluzion­e tradita, semmai. Da tutti. Non so se Casaleggio aveva capito tutto già prima di morire, all’epoca già non lo frequentav­o più. Ma fosse vivo oggi, mi creda, manderebbe tutti a quel paese. Teorizzava la fine di leadership e partiti, figuriamoc­i cosa direbbe di fronte alla carica di “capo politico” di Di Maio».

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Si è votato per salvare la leadership di Di Maio E pensare che per Gianrobert­o i leader non esistevano

E Grillo?

«Grillo si era allontanat­o già prima della morte di Casaleggio. Aveva lasciato tutto a patto che l’associazio­ne Rousseau si occupasse di pagare per eventuali condanne ai suoi processi in corso. E comunque anche lui ha le sue responsabi­lità. Era parte del tutto. Poi, quando ha fiutato come sarebbe andata a finire, s’è defilato».

 ??  ?? Chi è ● Paolo Becchi, 63 anni, è professore di Filosofia del diritto all’università di Genova. Tempo fa è stato vicino ai Cinque Stelle, di cui fu considerat­o «un ideologo»
Chi è ● Paolo Becchi, 63 anni, è professore di Filosofia del diritto all’università di Genova. Tempo fa è stato vicino ai Cinque Stelle, di cui fu considerat­o «un ideologo»

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