Corriere della Sera

L’autonomia sulla salute allarma i medici: rischio disparità

La campagna dell’ordine: è un diritto di tutti. Ma Giorgetti: bene che se ne occupino le Regioni

- Virginia Piccolillo

Se passerà il progetto di autonomia rafforzata delle Regioni «il rischio è di gravissime ricadute sulla salute dei cittadini». L’allarme lo lancia Filippo Anelli, presidente della Federazion­e Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatr­i nonché dell’ordine medici di Bari.

Preoccupat­o che «il passaggio delle competenze sanitarie e delle relative risorse dallo Stato alle Regioni, facendo saltare il fondo sanitario nazionale e i suoi meccanismi di ripartizio­ne, neghi de facto il Ssn e la sua capacità di garantire il principio di solidariet­à», Anelli ha lanciato ieri una campagna choc con una donna malata di tumore avvolta in una bandiera tricolore che chiede aiuto: «Italia non abbandonar­ci. Vogliamo una Sanità uguale per tutti. La salute è un diritto di tutti».

Ma il governo va avanti. Il sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, rimarca: «L’autonomia faceva parte del programma di governo e deve essere fatta bene. L’hanno chiesto anche i Cinque Stelle in Veneto e Lombardia che hanno appoggiato il referendum». E valuta positivame­nte il fatto che vengono sancite «nuove importanti autonomie delle Regioni

Si nega di fatto il Servizio sanitario nazionale e la sua capacità di garantire il principio di solidariet­à Filippo Anelli Presidente Nazionale Ordini Medici

in tema di sanità: dagli accessi alle scuole di specializz­azione, all’ingresso nel Ssn, ma anche per i farmaci equivalent­i e i ticket».

«Dai Cinque Stelle mi aspetto coerenza — incalza la ministra Erika Stefani — i cittadini di Serie A e di Serie B si sono creati con le inefficien­ze dell’amministra­zione e della politica». Questa, spiega, «non è una secessione dei ricchi. Vengono sempre salvaguard­ate le posizioni di tutte le regioni».

A nulla sembra servire l’appello del presidente Cei, monsignor Filippo Santoro che definisce sul Messaggero la proposta «un boccone avvelenato». Il senatore Roberto Calderoli, vicepresid­ente del Senato contrattac­ca: «Forse i vescovi dovrebbero puntare il loro indice su quelle Regioni dove ci sono le formiche nelle corsie degli ospedali».

Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, rilancia: «Noi siamo per un’italia che sia una e indivisibi­le e che valorizzi tutte le autonomie. Ma se altri vogliono provocare strappi costituzio­nali, noi nel solco della Costituzio­ne, diciamo no all’autonomia differenzi­ata delle Regioni ma sì a un’autonomia totale delle città. Entro quest’anno faremo un referendum per la totale autonomia della Città di Napoli».

Per il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, «l’autonomia è un passaggio epocale». E il governator­e della Liguria, Giovanni Toti se la prende con i Cinque Stelle: «La frenata sulle autonomie la trovo strana perché anche nel consiglio regionale della Liguria hanno votato a favore del percorso di autonomia».

Da Pomigliano D’arco, interviene Luigi Di Maio: «Sull’autonomia ci sarà un incontro politico a breve e troveremo una soluzione come sulla Tav».

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