Corriere della Sera

Comu nità

- di Nicola Saldutti

Ci sono molti modi per cercare il senso delle parole legate all’europa. All’idea del Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli e a quella che poi è diventata una struttura con istituzion­i, liturgie, riti, anche pezzi di inefficien­za gestionale. Ma la parola che i trattati hanno via via superato e hanno lasciato negli archivi della storia dei Paesi fondatori (tra cui appare l’italia, vale la pena ricordarlo) è la parola scelta all’inizio: Comunità. Si chiamava Comunità europea del Carbone e dell’acciaio. Era il 1950. Lo scambio carbone per lavoro, con i nostri minatori. Poi venne la Comunità economica europea, la sigla era Cee. Anche lì l’idea era combinare il libero mercato e la libera circolazio­ne di persone, capitali, con beni, la servizi correzione e delle disuguagli­anze tra i vari Paesi aderenti alla comunità. Poi è arrivato il tempo di diventare Unione, l’unione Europea con l’atto Unico che in qualche modo ne è il caposaldo e che al Castello Sforzesco di Milano ha trovato il suo avvio. La grande svolta che puntava a trasformar­e il vecchio diviso continente in qualche cosa di più vicino. L’unione, appunto. Che non è il participio passato degli Stati Uniti, ma voleva essere un percorso per arrivare all’unione delle differenze che tenesse degli Stati conto nazionali, sovrani per definizion­e. E il passo dove l’unione si è fatto più deciso è stato quello dell’unione Economica alla nascita dell’euro. e Monetaria, La fino moneta unica. E la comunità? Ecco, forse i padri fondatori erano stati più politicame­nte lungimiran­ti. E’ intorno a quella parola che è stato più facile costruire un progetto condiviso, perché la comunità è una dimensione che i cittadini conoscono da vicino, anche in tempi frammentat­i come questi. Oggi, nell’era di Facebook, la chiamano community, ma il nodo resta attuale: qual è il meccanismo aggregativ­o per i cittadini, le persone di nazioni diverse. Come si può realizzare un percorso comune? Ogni volta che Carlo Azeglio Ciampi parlava dell’europa, lui che era stato della a Banca lungo d’italia il Governator­e per poi diventare Presidente della Repubblica, non era quasi mai alla dimensione economicon­umerica che si riferiva. Ma al fatto che prima della Ceca, solo 5 anni prima, quegli stessi paesi erano stati in guerra. Dal conflitto, una Comunità. Il sogno e la visione. Che adesso è rimasta ostaggio delle regole bizantine da cui è stata, negli anni, circondata.

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