Crac bancari, il giallo dei rimborsi Andranno anche a chi ha speculato?
Il decreto prevede l’estensione a chi ha acquisito azioni e bond dopo la liquidazione
MILANO I risarcimenti per le azioni o le obbligazioni subordinate delle banche saltate — Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Etruria, Marche, Cariferrara e Carichieti — potrebbero andare anche a chi li ha «acquisiti» dai risparmiatori dopo la messa in liquidazione degli istituti. In altre parole il rimborso del 30% del valore delle azioni e il 95% dei bond potrebbe andare anche a chi non è stato vittima di una truffa «massiva», come invece nelle intenzioni di Lega e M5S. La bozza del decreto attuativo sugli indennizzi, sulla quale ieri le associazioni dei risparmiatori hanno fatto pervenire le proprie osservazioni, parla chiaro: tra gli «aventi diritto» ci sono anche quelli «che hanno acquisito dai “risparmiatori” la proprietà degli strumenti finanziari delle banche in liquidazione successivamente alla data del provvedimento di messa in liquidazione e sono anche in possesso dei medesimi titoli alla data della presentazione della domanda di indennizzo» al fondo («Fir»).
Non si tratta degli eredi, la cui ammissibilità è regolata a parte. Chi sono allora questi altri soggetti? «Non ho idea, credo si cerchi di tutelare il più ampiamente una platea di soggetti», commenta l’avvocato Guerino De Santis, segretario del Movimento Risparmiatori Traditi. «Però potrebbe esserci in effetti qualcuno che abbia potuto acquistarli pensando fossero titoli idonei per insinuarsi al passivo». «Non ne so nulla», dice al Corriere il sottosegretario all’economia, Alessio Villarosa (Cinquestelle). «Devo verificare. Se il testo però va in questa direzione, andrà corretto. L’obiettivo è ristorare chiunque sia in possesso dei titoli alla data della liquidazione».
Il vero timore dei risparmiatori è che il fondo non sia sufficiente a soddisfare gli oltre 300 mila azionisti delle sei banche saltate, oltre agli obbligazionisti (che però qualcosa hanno già ottenuto, vedi i 495 investitori in bond di Banca Etruria che hanno ottenuto dagli arbitrati dell’anac 14 milioni). Dunque c’è chi prova a ridurre l’ambito dei rimborsi e chi prova ad ampliarlo ai soci storici. In questo senso vanno diverse proposte di modifica. Molto si giocherà sul concetto di «violazione massiva» delle norme a tutela del risparmio: alcuni propongono di proteggere solo chi ha i titoli da un certo anno in poi.
Va anche superato il vaglio della Commissione Europea, che ha chiesto informazioni e potrebbe contestare gli aiuti di Stato: «Gli uffici stanno lavorando ad una risposta, che ha un forte carattere politico oltre che tecnico», ha detto il sottosegretario all’economia, Massimo Bitonci. Gli 1,575 miliardi in tre anni arrivano dai conti dormienti «e quindi si tratta di una procedura corretta». Delle sei banche si occuperà la futura commissione d’inchiesta.