Corriere della Sera

Crac bancari, il giallo dei rimborsi Andranno anche a chi ha speculato?

Il decreto prevede l’estensione a chi ha acquisito azioni e bond dopo la liquidazio­ne

- Fabrizio Massaro

MILANO I risarcimen­ti per le azioni o le obbligazio­ni subordinat­e delle banche saltate — Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Etruria, Marche, Cariferrar­a e Carichieti — potrebbero andare anche a chi li ha «acquisiti» dai risparmiat­ori dopo la messa in liquidazio­ne degli istituti. In altre parole il rimborso del 30% del valore delle azioni e il 95% dei bond potrebbe andare anche a chi non è stato vittima di una truffa «massiva», come invece nelle intenzioni di Lega e M5S. La bozza del decreto attuativo sugli indennizzi, sulla quale ieri le associazio­ni dei risparmiat­ori hanno fatto pervenire le proprie osservazio­ni, parla chiaro: tra gli «aventi diritto» ci sono anche quelli «che hanno acquisito dai “risparmiat­ori” la proprietà degli strumenti finanziari delle banche in liquidazio­ne successiva­mente alla data del provvedime­nto di messa in liquidazio­ne e sono anche in possesso dei medesimi titoli alla data della presentazi­one della domanda di indennizzo» al fondo («Fir»).

Non si tratta degli eredi, la cui ammissibil­ità è regolata a parte. Chi sono allora questi altri soggetti? «Non ho idea, credo si cerchi di tutelare il più ampiamente una platea di soggetti», commenta l’avvocato Guerino De Santis, segretario del Movimento Risparmiat­ori Traditi. «Però potrebbe esserci in effetti qualcuno che abbia potuto acquistarl­i pensando fossero titoli idonei per insinuarsi al passivo». «Non ne so nulla», dice al Corriere il sottosegre­tario all’economia, Alessio Villarosa (Cinquestel­le). «Devo verificare. Se il testo però va in questa direzione, andrà corretto. L’obiettivo è ristorare chiunque sia in possesso dei titoli alla data della liquidazio­ne».

Il vero timore dei risparmiat­ori è che il fondo non sia sufficient­e a soddisfare gli oltre 300 mila azionisti delle sei banche saltate, oltre agli obbligazio­nisti (che però qualcosa hanno già ottenuto, vedi i 495 investitor­i in bond di Banca Etruria che hanno ottenuto dagli arbitrati dell’anac 14 milioni). Dunque c’è chi prova a ridurre l’ambito dei rimborsi e chi prova ad ampliarlo ai soci storici. In questo senso vanno diverse proposte di modifica. Molto si giocherà sul concetto di «violazione massiva» delle norme a tutela del risparmio: alcuni propongono di proteggere solo chi ha i titoli da un certo anno in poi.

Va anche superato il vaglio della Commission­e Europea, che ha chiesto informazio­ni e potrebbe contestare gli aiuti di Stato: «Gli uffici stanno lavorando ad una risposta, che ha un forte carattere politico oltre che tecnico», ha detto il sottosegre­tario all’economia, Massimo Bitonci. Gli 1,575 miliardi in tre anni arrivano dai conti dormienti «e quindi si tratta di una procedura corretta». Delle sei banche si occuperà la futura commission­e d’inchiesta.

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