Corriere della Sera

Tortu corre a Tenerife con Prescod e Hughes

Deciso lo stage all’estero dell’azzurro. La Torre: «Scelta azzeccata, così si cresce»

- Gaia Piccardi

Archiviata la stagione indoor con il primato personale (6”58), rimpinguat­o Instagram con i bei ricordi di Sanremo (la chiacchier­ata con Patty Pravo su Mennea è entrata negli annali alla voce «magic moment»), per Filippo Tortu scatta l’operazione Tenerife: un mesetto alle Canarie per provare ad acchiappar­e — e, poi, superare — Reece Prescod e Zharnel Hughes, la nuova generazion­e di velocisti britannici che sfreccia veloce verso i Mondiali di Doha e l’eterno confronto con Stati Uniti e Giamaica.

Filippo e Prescod, che si erano conosciuti all’europeo di Berlino dell’anno scorso (l’azzurro, quinto, aveva corso la finale dei 100 tra i due inglesi, oro e argento), hanno legato molto al meeting indoor di Berlino del primo febbraio. Separati da 28 mesi di differenza, entrambi giovani e social (ma Piè Veloce ha più follower sia su Twitter sia su Instagram), si sono piaciuti. Al punto da ipotizzare un mese di allenament­i insieme nel ritiro degli inglesi alle Canarie. «E poi li inviteremo da noi, a Giussano o Formia» propone il coach di Tortu, papà Salvino, cui l’esperienza con il team Great Britain servirà tanto quanto a Filippo. La Federatlet­ica, che monitora passo a passo i progressi del suo atleta di punta, appoggia i Tortu in toto: «Tenerife con gli inglesi è una scelta azzeccata, più sensata degli Stati Uniti — conferma il d.t. Antonio La Torre —. Filippo è maturo per l’esperienza all’estero: allenarsi con qualcuno che ora è più veloce di lui lo riempirà di stimoli, non di stress. È il momento di uscire intelligen­temente dal guscio protetto di Giussano: l’atletica internazio­nale si fa così. Sarà un’esperienza più di sensazioni che di ripetute, sia per l’atleta che per il coach».

Prescod viaggia in 9”94 sui 100 e 20”38 sui 200. Il campione europeo Hughes vola: 9”91 e 20”02. «Quanti centesimi posso limare? — si chiede Tortu, che sul rettilineo ha fermato il cronometro a 9”99 e sul mezzo giro a 20”34 (tempo del 2016) —. Spero almeno uno nei 100, ma in questa stagione punterò molto anche sui 200, la gara in cui mi trovo meglio». La Torre va oltre: «La trasferta di Filippo sarà uno stimolo per tutti in Fidal. All’atleta servirà per crescere sotto ogni punto di vista, all’allenatore per tarare il lavoro certosino che sta facendo da anni. Dal confronto con gli inglesi usciranno rafforzati: farà bene a figlio e padre».

Appuntamen­to a fine marzo, dopo il raduno federale a Formia. Ma prima si incastrerà una settimana a Loughborou­gh, all’università dello Sport degli inglesi, per conoscersi meglio. Abitudini, linguaggi, metodi: sarà amore? L’idea è essere a casa per Pasqua. Trasformat­i.

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(Epa) TerzettoFi­lippo Tortu, 20 anni, tra Hughes, 23, oro europeo, e Prescod, 22, argento, nella finale dei 100 metri a Berlino 2018

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