Conte: Salvini premier? Aspetti
L’intervista: deciderò presto sulle dimissioni di Siri, dopo il voto il governo non sopravviverà ma vivrà
Gli alleati evocano la crisi. Caso sulla Lega: il figlio di Arata assunto da Giorgetti
«Deciderò presto sulle dimissioni di Siri»: il capo del governo Conte al Corriere parla anche di Salvini: «Premier? Aspetti». Esplode il caso sul figlio di Arata, l’imprenditore coinvolto nella vicenda Siri.
ROMA Se i due vicepremier evocano la parola «crisi», nella stessa giornata, è forse giunto il segnale che le azioni del governo Conte iniziano a perdere di valore. È stato un Venerdì Santo orribile per la maggioranza gialloverde. All’inchiesta sul sottosegretario Armando Siri (Lega) — indagato per corruzione per i contributi alle pale eoliche, le cui deleghe già sono state «sterilizzate» dal ministro Danilo Toninelli — si è aggiunto un tassello ad alto potenziale. Federico Arata, figlio di Paolo Arata, ex deputato di FI passato armi e bagagli alla Lega come consulente per l’energia e ora indagato assieme a Siri, di recente è stato assunto dal più potente degli uomini di Salvini, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, al dipartimento programmazione economica di Palazzo Chigi.
La notizia (anticipata ieri dal sito del Corriere) ha scatenato un putiferio nella maggioranza. Con il M5S che non intende concedere sconti all’alleato: «Salvini sapeva? Siamo di fronte a un vero e proprio caso sul quale auspichiamo
d Anche oggi la Lega minaccia di far cadere il governo Sono davvero sbalordito: dov’è la responsabilità? Di Maio M5S
che il leader della Lega sappia dare spiegazioni». «Il presidente Conte ha il dovere di presentarsi in Parlamento», ha aggiunto il Pd che, con il segretario Nicola Zingaretti, ha chiesto di «tornare subito al voto». E la Lega, per ora, ha provato a metterci una pezza: «Federico Arata è persona preparata, Alleghiamo curriculum...».
In questo clima rissoso, Luigi Di Maio ha pure provato a mettere il suo «gemello» con le spalle al muro: «Oggi la Lega minaccia di far cadere il governo. Sembra che ci siano addirittura contatti in corso con Berlusconi per fare un altro esecutivo. Lo trovo gravissimo». Al ministro per lo Sviluppo economico, Salvini ha replicato con un moto di stizza: «La Lega vuole solo governare, la crisi è solo nella testa di Di Maio». Poi, sull’accusa mossa dal M5S di ordire una trama con Berlusconi, il capo della Lega ha fatto scattare la rappresaglia: «Non vorrei che nei Cinque Stelle qualcuno avesse voglia di far saltare tutto e magari andare a governare con la sinistra... Buon Venerdì Santo di pace a tutti».
Nel governo la tregua che si concede per la Pasqua durerà fino a martedì, quando il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il decreto Crescita dal quale però Salvini vuole togliere il «salva Roma» che ripiana per 2,5 miliardi i debiti della Capitale: «La Lega vuole fare un regalo alle banche», ha replicato il M5S. E anche per il 25 aprile si profilano due linee: i ministri leghisti resteranno a casa, quelli grillini andranno alle manifestazioni per la Festa della Liberazione. Poi riprende la campagna elettorale, e Silvio Berlusconi ha già pronto lo slogan contro il governo: «Più tasse e povertà».
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