«Il vento del sovranismo non minerà la Ue»
La spinta di Mattarella in vista del voto: gli euroscettici hanno risvegliato il senso di appartenenza
«Il vento del sovranismo non minaccerà l’esistenza della Unione Europea». Sergio Mattarella se ne mostra sicuro, esorcizzando le spinte distruttive che insidiano l’ue. Anche se «un gran numero di Paesi» si trova in «situazioni senza precedenti», rifiuta l’idea che la spinta a certi «cambiamenti» determini «conseguenze sul funzionamento di Parlamento, Commissione e Consiglio europeo». Crede invece che «la logica storica che sottende all’integrazione sia più forte di ogni polemica, contestazione e deviazione». E che, paradossalmente, «proprio gli euroscettici risveglino il senso di appartenenza degli europei. Perché, a forza di denigrare le istituzioni e le politiche Ue, sono riusciti a mobilitare gran parte della popolazione».
Parla a La Revue de Politique Internationale, il capo dello Stato, e il suo è un atto di «fiducia» sul futuro dell’unione. Per lui, «le difficoltà non vanno ignorate, ma neanche esagerate». E su questo fronte confida in particolare nei giovani, che sono ormai «francesi ed europei, italiani ed europei,
Il vuoto che risulterebbe dal trionfo dell’unilateralismo esporrebbe a tensioni premonitrici di conflitti devastanti Sergio Mattarella
tedeschi ed europei», abituati «a viaggiare per tutta l’europa in libertà, una libertà cui non vogliono rinunciare». Da questo punto di vista la campagna per il voto di maggio gli sembra per la prima volta «pan-europea», con la gente «consapevole di condividere un destino comune», anziché «provare estraneità, come vorrebbero far credere alcuni».
Ecco il punto chiave del colloquio. Al quale aggiunge due temi. Un elogio del multilateralismo ora messo in dubbio (magari in quanto «rispecchia rapporti di forza superati»), del quale si dichiara convinto perché «il vuoto politico che risulterebbe dal trionfo dell’unilateralismo esporrebbe il mondo a tensioni premonitrici di conflitti potenzialmente devastanti». E il dossier immigrazione, sul quale la Ue ha parecchio da rimproverarsi. Non a caso, sottolinea Mattarella, «che la solidarietà sia mancata è un fatto di cui non si può che prendere atto», mentre solo una soluzione europea potrà permetterci di governare un fenomeno che «rischia di scuotere il continente». Sintesi necessaria pure per un altro dossier che divide Francia e Italia: la vicenda delle estradizioni degli ex terroristi protetti dalla dottrina Mitterrand.
Le riflessioni del presidente hanno raccolto un vasto consenso. Tranne da parte del leader leghista Salvini, che le ha travisate pro domo sua: «La democrazia è l’esercizio più bello del mondo. Non vedo di cosa debba esser preoccupato Mattarella. Finalmente l’europa cambierà. Dovrebbero essere tutti contenti».
Non vedo di cosa debba essere preoccupato Mattarella Finalmente l’europa cambierà e ne siamo contenti Matteo Salvini