Tifo da stadio per il politico e lo showman
All’olimpico di Kiev l’ultimo dibattito prima del ballottaggio (domani) tra il presidente e lo sfidante
In un dibattito pubblico alla chiusura della campagna elettorale per il ballottaggio delle elezioni ucraine, il presidente uscente Petro Poroshenko ha tentato di risalire la china che lo separa dallo sfidante, l’attore Volodymyr Zelensky.
Non in uno studio televisivo, come in qualsiasi altro Paese, ma in uno stadio. E che stadio. I due candidati si sono sfidati nell’arena olimpica di Kiev, quella che vide nel 2012 la finalissima dei campionati europei con la vittoria della Spagna sull’italia per
4 a 0.
Poroshenko ce l’ha messa tutta per dimostrare che lui è il vero leader del Paese e che il suo avversario è sprovveduto, senza esperienza e farà solo un gran favore al nemico pubblico numero uno, quel Vladimir Putin da cui dipende in buona parte il futuro dell’ucraina. Ha riunito i suoi in piazza prima di arrivare allo stadio, per rilanciare gli slogan che lo portarono alla presidenza nel 2014, dopo la cacciata dell’uomo di Mosca, Viktor Yanukovich, e la cosiddetta rivoluzione di «Euromaidan», etichettata come colpo di Stato dai separatisti russofoni del Donbass.
Ma i sondaggi d’opinione sono impietosi e danno a Zelensky un margine di vittoria amplissimo: 73 per cento a 27. È assai improbabile che il re della cioccolata riuscirà a rimontare domani, quando le urne resteranno aperte dall’alba al tramonto.
Il dibattito, trasmesso in diretta tv e svoltosi davanti a oltre 30 mila spettatori, è stato durissimo, tra due uomini che si lanciano da mesi accuse feroci e che sembrava non dovessero nemmeno stringersi la mano (alla fine l’hanno fatto). Per la verità, dovevano addirittura fronteggiarsi da una curva all’altra dello stadio, su due palchi contrapposti. Poi si sono ritrovati fianco a fianco, ma non per questo gli scambi sono stati più diplomatici.
Entrambi si accusano di essere «servi di Putin», come si direbbe da noi. «Le tue cioccolate si trovano in tutti i negozi di Mosca e delle repubbliche separatiste del Donbass, perché?», ha tuonato Zelensky, riferendosi soprattutto alla celeberrima torta Kievskij che ha fatto la fortuna di Poroshenko.
E l’attuale presidente ha in continuazione rinfacciato a Zelensky di essere in combutta con un altro oligarca, Igor Kolomojskij, additato come grande corruttore, visto che Zelensky lavora per la sua tv. Ma lo sfidante ha subito ribadito che tutti i canali tv sono in mano a un oligarca o l’altro. E ha poi aggiunto: «Tu stesso in passato mi hai invitato a lavorare per il tuo canale».
Il dibattito ha appena sfiorato i veri problemi del Paese. E di programmi si è parlato ben poco, nonostante l’intervento del capo della delegazione europea nel Paese che aveva caldamente invitato i contendenti a «dimostrare serietà e a informare gli elettori sui loro programmi».
Zelensky ha ripetuto le affermazioni «obbligatorie» per ogni candidato, sulla difesa dell’integrità territoriale del Paese, ma senza impegnarsi troppo. Dopo le elezioni, vuole avere le mani libere per intavolare una vera trattativa con l’ingombrante vicino.
E da Mosca il portavoce di Putin Dmitrij Peskov ha detto che probabilmente il presidente vedrà la registrazione del dibattito nel fine settimana. Poi ha aggiunto che tra Russia e Ucraina non c’è da raggiungere alcun accordo: «Basta ricostruire normali buone relazioni basate su fiducia e collaborazione». Insomma, tornare a essere Paesi fratelli.
Io stesso ho votato Poroshenko presidente, 5 anni fa Ritenevo che incarnasse la speranza È stato un errore Zelensky
Io non credo che il mio rivale Zelensky voglia cedere l’ucraina a Putin Ma Putin vuole prenderla Poroshenko